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È stato presentato a Napoli allo Space Cinema di Fuorigrotta “La Napoli scintillante dei fratelli Mele”, docufilm ideato da Bianca Stranieri, storica dell’arte della seta, del tessuto, del costume e della moda, e diretto da Francesco Carignani. Il montaggio e la fotografia sono di Luigi Scaglione.
APPROFONDIMENTI
Il film è stato realizzato per Fondazione Emiddio Mele, con il supporto tecnico di Oltrecielo AVPA. Con il patrocinio morale di Comune di Napoli, Dipartimento di Economia, Istituzione e Management e Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli studi di Napoli Federico II, Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Fondazione Banco di Napoli, Società Napoletana di Storia Patria, Camera di Commercio di Napoli, Polo delle Arti “Caselli Palizzi” Napoli.
Si tratta di un’opera sui fratelli Emiddio e Alfonso Mele, geniali imprenditori che alla fine dell’Ottocento aprirono a Napoli i primi Grandi Magazzini, rivoluzionando il commercio dell’epoca con un nuovo modo di vendere i beni: la vendita per corrispondenza con catalogo.
Davanti a un pubblico caloroso di 700 persone, il documentario ha messo in luce non solo le innovazioni commerciali dei due fratelli, ma anche il loro impatto culturale e sociale sulla città.
La storia dei fratelli Mele
Il documentario narra l’epopea dei Mele, che nel 1884, in un periodo di crisi a causa del colera, decisero di viaggiare in Europa per esplorare i grandi magazzini di Berlino, Parigi e Londra.
Tornarono a Napoli per riproporre queste innovazioni in una città che stava rifiorendo tra il Risanamento e la vivace atmosfera culturale della belle époque. La loro storia si intreccia con il periodo d’oro di Napoli, un’epoca che si sarebbe interrotta solo con le guerre e le crisi economiche mondiali.
La storia dei Mele è legata a un’idea innovativa: la vendita a distanza per catalogo. Questo concetto, avanzato per il tempo, ha rappresentato un welfare incredibilmente moderno, offrendo ai napoletani un nuovo modo di acquistare beni. I fratelli Mele non si limitarono a essere imprenditori, ma divennero pionieri del marketing, creando manifesti pubblicitari che sono ancora oggi ammirati e studiati come eccellenze della belle époque.
I contenuti
I contenuti sono in gran parte tratti dalle fitte ricerche che la Stranieri ha svolto presso gli archivi storici delle due Fondazioni, Mele e Banco di Napoli, segno di quali grandi storie le “carte” hanno da raccontare, e dal ricco apporto di un team di eccellenti studiosi». Un welfare incredibilmente moderno, ma soprattutto un marketing innovativo reso famoso per la creazione di una serie di manifesti che hanno segnato profondamente la storia della grafica pubblicitaria e che ancora oggi sono ammirati e studiati, quali eccellenza della belle époque.
L’epopea dei Mele toccherà il suo apice in un periodo d’oro per la città, che verrà fermato solo dalla guerra e dalle crisi economiche mondiali. Restano celebri anche le loro feste organizzate ogni anno nello splendido Salone Margherita, per gratificare i loro dipendenti, ma anche per tutti i poveri della città: una forte attività di filantropia e di imprenditoria moderna, che porterà Emiddio a diventare uno dei primi Cavalieri del Lavoro in Italia.
Gli autori del documentario
Francesco Carignani di Novoli e Bianca Stranieri descrivono il film come «un viaggio attraverso una Napoli ancora capitale culturale e commerciale, accompagnato da due geni dell’epoca, innovatori d’impresa che meritano di essere riscoperti e valorizzati». La narrazione è arricchita da testimonianze di esperti e storici come Francesco Barbagallo, Gabriella D’Amato, Isabella Valente e Mauro Sciarelli, che offrono una panoramica dettagliata delle innovazioni dei Mele.
Le parole dell’ideatrice
«Un grande progetto iniziato grazie alla Fondazione Banco di Napoli, che ha già sostenuto la realizzazione della mostra, del volume e del convegno ai Grandi Magazzini. Protagonisti, commercio della moda e socialità a Napoli tra Otto e Novecento – ha spiegato Stranieri – e che ha avuto la sua felice conclusione con il docufilm sostenuto dalla Fondazione Emiddio Mele».
Le parole del regista
«Un viaggio attraverso una Napoli ancora capitale culturale e commerciale – commenta il regista Carignani – accompagnato da due geni dell’epoca, innovatori d’impresa che meritano di essere riscoperti e valorizzati come tali». Con l’aiuto di esperti e storici – tra cui la professoressa Maria Antonietta Taglialatela che ha studiato e curato l’archivio della Fondazione Mele, dichiarato nel 2018 patrimonio di interesse storico particolarmente importante dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo -, la storia procede con la vita e le testimonianze delle innovazioni di Emiddio ed Alfonso, raccontate da Francesco Barbagallo, Fabio Mangone, Aide Cuozzo, Maria d’Elia, Isabella Valente, Sabrina Iorio e tanti altri.
L’eredità dei Fratelli Mele
Francesca Mele, Presidente della Fondazione Mele, sottolinea l’importanza di raccontare la storia dei due fratelli per tramandare la loro straordinaria visione. La Fondazione si impegna da anni a valorizzare l’artigianato locale e la cultura napoletana, mantenendo viva l’eredità morale dei Mele. «Come Fondazione crediamo sia importante raccontare questa storia per tramandare la visione straordinaria di Emiddio ed Alfonso, – afferma Francesca Mele – eredità morale raccolta attraverso attività che negli anni hanno mirato alla valorizzazione dell’artigianato locale e della cultura a Napoli».
L’anteprima
L’anteprima ha visto la partecipazione di membri della comunità imprenditoriale e culturale napoletana, che si sono riuniti per brindare ai Mele e al documentario. Questo film sarà disponibile gratuitamente su YouTube nel mese di dicembre, oltre a essere proiettato in altre occasioni nelle settimane a venire.