Ed eccoci allora immersi nelle fiamme di Ma io sono fuoco, che risulta una specie di prosecuzione ideale del precedente E poi siamo finiti nel vortice ma è anche un passo in avanti, una nuova sfida evolutiva. Non vengono abbandonate le sonorità elettro-pop ma comunque si esplorano nuove strade, come se il suono del futuro in questo caso si trovasse anche nel rifugio in un passato molto famigliare. La tracklist si apre con Dipende, che per esempio cita esplicitamente il Teorema di Marco Ferradini: «Fuori dal letto nessuna pietà / solita scena tragicomica». Qui fa capolino il maschio tossico da cui prendere le distanze che percorre quasi tutto il disco, l’«uomo senza dignità», che in altri brani – come Esibizionista – è inquadrato ancora meglio: «lui è un’esibizionista / senza dignità / sei mai stata crocifissa / per ingenuità?». Non un uomo in particolare (Annalisa è ancora felicemente sposata con Francesco Muglia) ma forse un tipo di mascolinità che schiaccia in generale donne e libertà.
In Ma io sono fuoco Annalisa sembra aver trovato la quadra di quello sa fare meglio: hit ballabilissime e che martellano la memoria, senza rinunciare a profondità e introspezione che vengono da testi appassionati e affilatissimi (scritti in gran parte coi collaboratori storici Paolo Antonelli e Davide Simonetta). Emanuela, per esempio, è la figlia contemporanea di I Feel Love, ma parla di una verità da cui non si riesce a fuggire, soprattutto di fronte agli affetti più cari. Così come la solitudine che avrebbe bisogno di un’amica fidata, in Amica appunto, anima un pezzone anni Ottanta – ma c’è anche un che di Taylor Swift – in cui la vocalità della cantante raggiunge il massimo della sua malleabilità. A concludere Un tigre sul letto continua a parlarmi, che è un po’ manifesto rarefatto e sublimato di tutta questa nuova era: «Quando è tutto da rifare / Io mi posso trasformare / Pensi che mi faccia male / Ma io sono fuoco».

Annalisa annuncia il nuovo album Ma io sono il fuoco, in arrivo in autunno
Un successo che continua
Quello di Annalisa, del resto, è un percorso che non accenna a rallentare. Il 2024 era già stato molto più di un anno d’oro. Dopo diversi anni di gavetta continua e un consolidamento rapidissimo negli ultimi anni, la cantante ligure è la cantante più certificata degli ultimi dodici mesi: 49 dischi di platino, 12 d’oro, due singoli 5 volte platino (la prima a raggiungere questo traguardo). Ha poi macinato 200mila biglietti nei live sparsi per tutta Italia. E ha raccolto riconoscimenti in ogni luogo: dal Global Force Billboard Women in Music a Los Angeles al Power Hits Estate di RTL 102.5 all’Arena di Verona (con Tananai per il brano Storie Brevi), e ancora il premio multiplatino per l’album E Poi Siamo Finiti Nel Vortice ai Tim Music Awards, il premio Fenomeno europeo dell’anno con la versione Sinceramente (Cuando Cuando Cuando) ai Los40 Awards spagnoli, e il Best Italian Act degli Mtv Europe Awards di Manchester. Ancora più pervasiva, poi, l’imitazione viralissima di Brenda Lodigiani dalla Gialappa’s, al grido di «Annalaiiiiiiiisa!».
Per celebrare traguardo dopo traguardo nel dicembre 2024 era uscito E Poi Siamo Finiti Nel Vortice: The Black Box, una speciale edizione celebrativa in tiratura limitata e numerata che contiene, oltre all’album nella sua versione originale in vinile Picture Disc, anche sei 45 giri che festeggiano altrettante canzoni che sono state fondamentali per lei negli ultimi mesi: Bellissima, Euforia, Mon Amour (anche in versione demo e in quella Miles Remix), Ragazza Sola, Sinceramente (con anche la versione spagnola e nel remix di Bob Sinclar) e Storie Brevi (anche nella versione strumentale); e poi, come ulteriore chicca, la cover di Sweet Dreams (Are Made of This) portata a Sanremo, ma qui in un’inedita variazione solista. Ma ora è tempo di nuova musica.