Parla Palou
Prosegue presso l’Alta Corte di Londra il contenzioso legale che sta opponendo la McLaren al pilota spagnolo – quattro volte campione IndyCar – Alex Palou. Sul piatto ci sono circa 21 milioni di dollari che il team di Woking vorrebbe ottenere dall’iberico a titolo di risarcimento per aver rotto il contratto che lo legava alla scuderia papaya ed essere rimasto con il team Chip Ganassi Racing nella stagione 2024.
Dopo le parole pronunciate dal CEO della McLaren Zak Brown, ieri è stato il turno di Palou sul banco dei testimoni. La linea difensiva dello spagnolo è chiara: sarebbe stato attirato dalla McLaren con la promessa di correre in F1 ma questa poi sarebbe stata disattesa, rendendo dunque – a giudizio dei legali di Palou – libero lo spagnolo di restare nel team che originariamente stava lasciando, cioè la squadra di Chip Ganassi, in cui ancora attualmente milita.
Il ‘ruolo’ di Piastri
La testimonianza di Palou è stata particolarmente interessante perché ha coinvolto – seppur come semplice ‘citazione’ – anche l’attuale leader del Mondiale di F1, Oscar Piastri. “L’unica attrazione – ha detto Palou riferendosi al suo passaggio in McLaren – era quella di andare in F1. Quella era la mia ambizione, perché è la più grande serie al mondo. Durante i test con la McLaren Zak mi ha detto che credeva che potessimo farcela e che mi avrebbe fornito tutta la preparazione necessaria per arrivare in F1. All’epoca pensavo che fosse sincero”.
Il primo segnale di deragliamento dell’accordo tra le parti è arrivato con l’ufficializzazione da parte della McLaren dell’ingaggio di Oscar Piastri per il 2023. L’australiano tra l’altro si è accasato a Woking dopo un duro contenzioso legale con l’Alpine: “Ero molto turbato, preoccupato e arrabbiato perché la McLaren aveva ingaggiato un altro pilota esordiente al posto mio – ha dichiarato Palou riferendosi alla firma di Piastri – il 22 settembre [i manager] hanno avuto una conversazione con Zak e Zak aveva detto loro che avevano bisogno di qualcuno che fosse veloce nel 2023, […] ma che questo non avrebbe interferito con le mie possibilità di entrare in F1”.
La sfiducia verso Brown
Infine, Palou ha spiegato di aver cenato con Brown dopo che il team aveva ingaggiato Piastri. Il pilota ha spiegato che il manager americano gli avrebbe detto che la decisione di ingaggiare Piastri era stata presa da Andreas Seidl, che fino a dicembre 2022 era il team principal della scuderia. “Zak mi ha detto che le prestazioni di Piastri sarebbero state valutate rispetto alle mie per il 2024. Ha anche detto che, dal suo punto di vista, la mia possibilità di ottenere il posto in F1 non era influenzata da Oscar. Tuttavia io sapevo che tutto era cambiato – ha concluso Palou – da quel momento in poi, ho iniziato a essere più propenso a rimanere con Chip Ganassi Racing in futuro”.