Tre ciotole di Michela Murgia, uscito postumo nel 2023, è stato trasposto per il cinema dalla regista spagnola Isabel Coixet, alla sceneggiatura insieme a Enrico Audenino. Se il libro è una raccolta di racconti che esplorano le quotidianità dei personaggi, il film li mette insieme non costruendo una narrazione ad episodi, ma dando vita a due protagonisti intorno a cui ruotano il resto delle storie.

«Al principio avevamo due strade», spiega lo sceneggiatore, di ritorno in sala nel 2025 dopo aver lavorato insieme a Valerio Mastandrea per il suo secondo film da regista, Nonostante. «La strada più ovvia era prendere tutti i racconti e collegarli in forma episodica, ma non ci convinceva. Poi è arrivata l’idea della storia d’amore e in quel momento è come se il libro si fosse aperto davanti a noi. Concentrandoci su Marta e Antonio il resto ha potuto fare da tappeto alla loro coppia, con richiami interni e personaggi del libro che si infilavano nelle maglie della sceneggiatura come sospinti da una forza magnetica».

Tre ciotole e le differenze tra libro e film

Ad interpretare i protagonisti sono Alba Rohrwacher e Elio Germano, una coppia giunta alla fine della propria relazione, la quale coincide con la scoperta della donna di un tumore al quarto stadio. «La malattia può metterti tanto davanti alla fine quanto donarti una libertà inaspettata, che ti fa capire davvero quali sono le cose importanti e quali no», approfondisce lo sceneggiatore. «Ciò ci ha guidato nelle scene, donandoci anche una certa leggerezza. Il libro ci è venuto incontro in questo, a volte in modo inaspettato. Tantissimi momenti li abbiamo ripresi solamente più in là in scrittura e ci hanno dato la sensazione di parlarci in una maniera totalmente nuova. È stato un adattamento molto creativo».

La possibilità di rivedere le posizioni del libro, di poter lavorare su un focus come la storia d’amore, ha convinto Coixet ad accettare la regia che le era stata proposta dal produttore Riccardo Tozzi: «Prima di leggere Tre ciotole non ero affatto convinta di accettare. Appena l’ho letto è stato come una rivelazione. Mi ha colpita moltissimo e mi piaceva il fatto che, col film, avremmo potuto parlare di un rapporto guardandolo da un differente punto di vista».