di
Simone Golia

L’ex campionessa di tennis si è ritirata presto, a soli 32 anni. I suoi guadagni però sono perfino aumentati. Dalla crema solare venduta per 648 milioni al grande mistero delle caramelle

Quando trionfò a Wimbledon aveva appena 17 anni, oggi ne ha 38. Nel mezzo per Maria Sharapova c’è stato tanto, tantissimo. Le vittorie sul campo (5 gli Slam conquistati, numero 1 al mondo per 21 settimane in totale), le sconfitte con la rivale di sempre Serena Williams, gli infortuni, la squalifica per doping nel 2016 e l’ingresso nella Hall of Fame del tennis femminile lo scorso agosto. Nei 15 mesi di stop forzato per la decisione della Federazione Internazionale la russa ne ha approfittato per studiare management e leadership alla Harvard Business School e lo ha fatto con un certo successo se oggi viene soprannominata dal Daily Mail «una macchina che genera soldi». 

La sua carriera è iniziata quando non era ancora maggiorenne e sarebbe potuta durare molto di più delle 13 stagioni in cui Sharapova è stata nel circuito. Ma, nonostante un lasso di tempo poi non così ampio, la russa è riuscita a costruire un patrimonio netto che Forbes ha stimato in 190 milioni di euro, rendendola un esempio di «ritiro redditizio». Ma come è stato possibile? Vincente e bellissima, Maria è stata fin da subito una calamita per i marchi, guadagnando 259 milioni di dollari in sponsorizzazioni. È stata il volto di Gatorade, Porsche, Tiffany & Co., Tag Heuer, Evian, Motorola e Land Rover e ha avuto una linea di abbigliamento esclusiva con Nike. Dopo il ritiro a soli 32 anni, ha continuato a lavorare per Stella Artois, Aman Hotels, Hastens e Dubai CFI. 



















































Ranch, ville e la maxi cessione a Doncic

Sharapova è stata brava anche a diversificare gli investimenti, in primis quelli nel settore immobiliare. Fra le sue proprietà un ranch da 7,4 milioni di euro a Summerland, in California, e una villa da 9,5 milioni a Montecito, sempre in California. Di recente ha venduto quella a Manhattan Beach a Luka Doncic, campione Nba, che l’ha pagata 21,6 milioni di euro.

Il miracolo della crema solare venduta a 648 milioni di euro

Se a 17 anni era già campionessa di Wimbledon, Sharapova diventa imprenditrice un po’ più tardi, a 26, entrando come comproprietaria in Supergoop!, marchio di protezione solare. Un capolavoro di intuizione, considerando che lo stesso nel 2021 è stato acquistato da Blackstone per la sbalorditiva cifra di 648 milioni di euro: «Dopo aver appreso per mesi come funzionavano il brand e il team, ho deciso di fare un passo avanti – raccontò l’ex tennista – entrai nella stanza e dissi. “ecco i miei soldi . Voglio essere proprietaria di ciò che state costruendo». 

Dal congelamento degli ovuli alle criptovalute

Diversificare come parola d’ordine, appunto. Nella sua carriera di imprenditrice, Sharapova ha investito in UBS Wealth Management, Tonal (azienda leader nella palestra domestica), Cofertility (una startup fondata da donne specializzata nel congelamento degli ovuli), Wolf & Shepherd (calzature da uomo), MoonPay (criptovalute), Bala (braccialetti per esercizi con pesi), Therabody (un marchio di benessere) e Public (una piattaforma di investimento).

Il grande mistero delle caramelle

In mezzo a tutti questi successi non è mancato anche qualche investimento sbagliato. Il grande mistero riguarda Sugarpova, la linea di caramelle lanciata dall’ex tennista nel 2012. Ci aveva investito oltre 430.000 euro vendendo in 30 paesi e generando un fatturato di 21,6 milioni, tanto da  scherzare sull’eventualità di cambiare il suo nome in Maria Sugarpova. Tuttavia, quando la sua carriera tennistica iniziò a precipitare, lo stesso accadde per la sua azienda di dolciumi, all’apice valutata 161 milioni di euro. Dal 2021 però non ci sono più informazioni sul marchio, il suo sito web è inattivo. Non lo è però il portafoglio, illimitato, di Maria. 

10 ottobre 2025