di
Massimiliano Jattoni Dall’Asén

Per rilanciare i salari, nel pacchetto allo studio anche più fringe benefit, incentivi al lavoro e conferma di Quota 103

Una tassazione ridotta al 10% sugli aumenti in busta paga derivanti dai rinnovi contrattuali per accelerare la contrattazione collettiva e sostenere i redditi reali. È questa una delle misure su cui il governo sta lavorando nelle ore decisive della manovra, insieme a un pacchetto di interventi sul lavoro e sulle pensioni che punta a garantire continuità con le misure già in vigore ma anche a introdurre nuovi strumenti di stimolo salariale. Un’ipotesi che trapela da fonti vicine al ministero del Lavoro ma su cui c’è ancora da valutare la compatibilità finanziaria e la praticabilità politica.

Gli aumenti contrattuali

Secondo quanto emerge da fonti ministeriali, l’ipotesi di «mini Irpef» al 10% si applicherebbe agli aumenti riconosciuti nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali, ma anche agli adeguamenti automatici all’inflazione (Ipca) in caso di mancato rinnovo entro 24 mesi dalla scadenza. L’obiettivo è duplice: incentivare la contrattazione, spesso bloccata per anni in diversi comparti, e incrementare la capacità di spesa delle famiglie in una fase di rallentamento dei consumi.



















































Fino a 15 milioni di lavoratori interessati

La misura, secondo le prime stime, potrebbe interessare fino a 15 milioni di lavoratori dipendenti, esclusi autonomi e pubblico impiego. Si tratterebbe di un regime sostitutivo temporaneo, in linea con il principio della flat tax incrementale già sperimentata per i titolari di partita Iva, ma ora esteso — in forma mirata — ai redditi da lavoro dipendente.

L’ipotesi ampliamento flat tax per straordinari e festivi

Accanto alla mini Irpef, il ministero del Lavoro guidato da Marina Calderone propone un ampliamento del perimetro della tassazione agevolata al 10% anche per straordinari, lavoro notturno e festivo, oltre a un innalzamento dei limiti per premi di risultato e fringe benefit. I premi di produttività godrebbero così dello sconto fino a 4 mila euro (oggi 3 mila), mentre i fringe benefit passerebbero a 2 mila euro per i lavoratori senza figli e 4 mila per chi ne ha, in linea con l’impianto di welfare aziendale già rafforzato nelle ultime due manovre.

Proroga di Quota 103 e Opzione Donna

Nel pacchetto trovano spazio anche misure di continuità, come la riapertura del semestre di silenzio-assenso per il conferimento del Tfr alla previdenza complementare e la proroga dei canali di pensionamento flessibile — Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale — insieme a incentivi all’occupazione giovanile e femminile. È allo studio anche un contributo previdenziale per i figli, con l’obiettivo di rafforzare la componente familiare della previdenza.

Il perimetro della manovra è ormai definito

Il quadro complessivo della manovra, dopo il via libera parlamentare al Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), è ormai definito nei suoi contorni principali. Il ministero dell’Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti, lavora alle ultime coperture con l’obiettivo di mantenere il deficit sotto il 3%, soglia che consentirebbe all’Italia di uscire un anno prima dalla procedura di infrazione europea e consolidare la propria credibilità sui mercati.

Per raggiungere l’equilibrio, il Mef punta su una combinazione di tagli di spesa per circa 10 miliardi e nuove entrate per 6 miliardi, tra cui un contributo «concordato» da parte delle banche. «Gli ingredienti della torta sono complessi»,  ha detto Giorgetti, «ma deve arrivare a giusta cottura». Nessun intento punitivo, ma una partecipazione “concertata” degli istituti di credito alla tenuta dei conti pubblici.

La legge di Bilancio dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri martedì 14 ottobre, insieme al Documento di bilancio programmatico (Dpb) da inviare a Bruxelles entro il giorno successivo. Il Parlamento, intanto, ha approvato le risoluzioni di maggioranza al Dpfp impegnando l’esecutivo a mantenere la traiettoria dei conti e a concentrare le risorse su redditi, famiglie, sanità e pensioni.

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10 ottobre 2025 ( modifica il 10 ottobre 2025 | 17:01)