Milano, 10 ottobre 2025 – Due morti per arresto cardiaco, a distanza di poche ore l’uno dall’altro. È successo del carcere milanese di San Vittore. A seguito della doppia tragedia sono stati disposti dei controlli da parte della polizia dal momento che altre persone presenti nel carcere avrebbero accusato malori. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono legate all’utilizzo di stupefacenti o a malori per intossicazione. La Procura di Milano ha avviato un’indagine e disposto le autopsie.

Gli accertamenti in corso nel carcere di San Vittore

A scopo precauzionale gli agenti, che al momento hanno bloccato l’ingresso degli operatori, per verificare se all’interno dell’istituto siano appunto entrate sostanze illegali che potrebbero aver provocato i decessi. La perquisizione con i cani anti-droga – operazione che avviene tutti i giorni – oggi è stata molto più approfondita, a conferma della pista seguita dagli inquirenti. 

Le tre persone che si sono sentite male intanto sarebbero fuori pericolo. 

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Carcerati e guardie carcerarie nel istituto penitenziario San Vittore

I decessi e l’autopsia

Da quanto si apprende, uno dei due detenuti è morto ieri sera in ospedale, dopo essersi sentito male in cella, mentre l’altro è deceduto questa mattina all’interno del carcere. Il primo, un uomo di origine peruviana di 36 anni, non aveva problemi di salute, si è sentito male ieri sera ed è stato portato nell’infermeria del carcere. Portato d’urgenza al Policlinico è morto ieri sera intorno alle 20. Il secondo, un cittadino marocchino classe 1977, aveva dei disturbi di salute ed è deceduto in carcere stamattina verso le sette. Dei decessi sono stati informati i pm di turno Carlo Scalas ed Enrico Pavone –coordinati dal procuratore Marcello Viola – che hanno disposto l’autopsia e aperto un’indagine. I due detenuti deceduti erano ospitati nei reparti 5 e 3. 

L’esito delle perquisizioni

In una nota il dipartimento regionale dell’amministrazione penitenziaria ha spiegato che “dalle prime informazioni, una morte sarebbe riconducibile alla presunta assunzione di oppiacei, mentre, la seconda è probabilmente per altre cause (emorragia gastrica). Sono terminate nel frattempo le perquisizioni fatte con le unità cinofile per cercare stupefacenti all’interno del carcere che “hanno dato esito negativo”

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L’esterno del carcere di San Vittore in una foto di archivio

Il carcere milanese: la storia

Il carcere di San Vittore si trova a Milano in piazza Filangieri 2 (non lontano dalla fermata Sant’Agostino della metropolitana milanese). La costruzione del carcere risale alle fine dell’Ottocento: fu decisa dopo l’Unità d’Italia insieme ad altri provvedimenti di miglioramento delle infrastrutture milanesi, durante il periodo tra l’unificazione e il piano regolatore del 1889.

Per erigere la nuova struttura il governo acquistò dei lotti in zona periferica e allora poco edificata (corrispondente all’attuale area tra corso Magenta e porta Ticinese) e incaricò l’ingegner Francesco Lucca, che si rifece al modello settecentesco del panopticon, disegnando un edificio a sei braccia di tre piani l’una. Tra i raggi vennero costruite le cosiddette “rose” di passeggio, divise in venti settori destinati ciascuno a un singolo detenuto, per impedire la comunicazione tra i reclusi.  

Nel corso del periodo bellico (1943 -1945) il carcere di San Vittore di Milano è stato soggetto in parte alla giurisdizione delle SS. tedesche che controllavano e gestivano uno dei suoi “bracci”. Del complesso della casa circondariale fa parte anche l’Istituto a custodia attenuata per madri con bambini al seguito (ICAM), situato all’esterno, in Via Macedonio Meloni.