In Italia, una persona su quattro convive con un disturbo mentale. È una cifra enorme, eppure il tema resta ai margini del dibattito pubblico. Spesso ridotto a un fatto privato, se non a un tabù, il disagio psicologico colpisce milioni di cittadini, ma riguarda tutti. Perché, come ricorda il titolo del nuovo libro Scusate il disturbo (Laurana Editore), “le altre tre persone possono fare la differenza”.

Scritto da Francesco Caroli e Scilla Chirizzi, il volume esce oggi, 10 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale. Non è un saggio tecnico, né un semplice reportage. È un’opera corale che intreccia storie vere, dati allarmanti, esperienze professionali e una forte visione politica: riportare la salute mentale al centro della società, come bene comune.

Allarme giovani: ansia, isolamento e poca motivazione

I numeri raccontano una realtà preoccupante, soprattutto per le nuove generazioni. Il 50% dei disturbi mentali insorge prima dei 15 anni e l’80% entro i 18. In Europa, oltre il 20% dei giovani tra i 15 e i 29 anni mostra sintomi d’ansia o depressione. In Italia, 60.000 studenti tra gli 11 e i 17 anni vivono in isolamento sociale e quasi la metà prova ansia entrando in classe.

Eppure, il sistema fa ancora troppo poco. La spesa pubblica destinata alla salute mentale è tra le più basse d’Europa: appena il 3,4% del totale, contro il 15% della Francia, l’11,3% della Germania e il 10,3% del Regno Unito. Un divario che si riflette in servizi insufficienti, liste d’attesa lunghissime, disuguaglianze territoriali e nella persistenza dello stigma.

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Un libro, una panchina, una visione collettiva

Il simbolo scelto dagli autori è una panchina. Un luogo semplice, quotidiano, ma ricco di significati: ascolto, attesa, solitudine, incontro. Su quella panchina si siedono madri, adolescenti, anziani, adulti in crisi, ma anche operatori, psicologi, educatori. Figure diverse, accomunate dal bisogno – o dalla scelta – di ascoltare e accogliere.

Accanto alle voci delle persone comuni, il libro raccoglie oltre 20 contributi di esperti: neuroscienziati, psichiatri, psicologi, sociologi, dirigenti scolastici, architetti e professionisti del lavoro e del sociale. Insieme, offrono uno sguardo completo sui diversi momenti della vita, dall’infanzia alla vecchiaia, e su come costruire (e custodire) il benessere mentale.

L’agenda del cambiamento: più prevenzione, più territorio, meno stigma

Scusate il disturbo non si limita a denunciare: propone un vero e proprio cambio di paradigma, con un’agenda di riforma concreta. Come una regia nazionale per la salute mentale, una maggiore prevenzione nelle scuole, un rafforzamento dei servizi territoriali e i riconoscimento del ruolo di Comuni e Terzo Settore. Ogni euro investito in salute mentale, sottolineano gli autori, produce un ritorno di 4,7 euro in termini di produttività e benessere. Ma, soprattutto, crea una società più coesa, inclusiva e umana.

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Costruire la panchina più lunga del mondo

La visione finale è potente e simbolica: costruire la panchina più lunga del mondo, capace di accogliere chiunque. Un progetto sociale e culturale in cui ognuno ha un ruolo. “Come la panchina più lunga d’Italia, fatta di centinaia di assi e viti – scrivono Caroli e Chirizzi – anche la salute mentale è un’opera collettiva: ognuno di noi è un pezzo di quella panchina che, solo insieme, può reggere il peso e la bellezza dell’essere umani”.