Con il film in uscita al cinema il 23 ottobre, Jeremy Allen White e il regista Scott Cooper fanno tappa a Roma per la promozione di Springsteen: Liberami dal nulla.
A seconda di quanto siate cresciuti con lui e respiriate la sua musica, la visione di Springsteen: Liberami dal nulla toccherà diversamente le vostre corde emotive. Non si tratta del classico biopic che scandisce carriera e musica di una rockstar, ma di un film intimista confinato in un periodo di tempo di un paio d’anni all’inizio degli anni 80, proprio come Bruce Springsteen ha sempre immaginato un film su di lui. Colui che ha l’onere e l’onore di interpretare il Boss è Jeremy Allen White (la foto in alto è di Luca Carlino), l’attore che ha sedotto gli appassionati spettatori delle serie con cui si è formato artisticamente, Shameless e The Bear.
Il tour promozionale europeo di Springsteen: Liberami dal nulla, dal 23 ottobre al cinema con The Walt Disney Company Italia, ha portato a Roma White insieme a Scott Cooper che ha scritto e diretto il film. Nel corso dell’incontro con la stampa, il regista ha approfondito molto il suo rapporto con la rockstar americana confermando quanto la sua sensibilità e conoscenza della musica di Springsteen lo avessere naturalmente condotto verso la realizzazione di questa storia. Jeremy Allen White è stato invece più fedele alla sua indole introversa, rimanendo su un discorso molto professionale e poco passionale. Perché, giustamente, è più utile che la passione la porti sul set nell’interpretare i personaggi problematici che insegue e che inseguono lui.
Il film racconta la storia della realizzazione dell’album “Nebraska” del 1982, anno in cui Springsteen era un giovane musicista già conosciuto e a un passo dal diventare una superstar mondiale (il celebre brano Born in the USA sarebbe uscito due anni più tardi). Liberami dal nulla mostra il cantante alle prese con il difficile equilibrio tra la sua ascesa artistica e i traumi del passato. Inciso con un registratore a quattro piste nella sua camera da letto in New Jersey, l’album segnò un momento di svolta nella sua vita ed è considerato una delle sue opere più durature.
Springsteen – Liberami dal nulla: “È la prima volta in 50 anni che Springsteen concede la sua storia a qualcuno”
L’ultima domanda dell’incontro tocca il capitolo Oscar. Già si parla di una sicura nomination per il protagonista, come regolarmente accade da un po’ di tempo per chi interpreta rockstar del passato o della musica contemporanea (Malek/Mercury, Butler/Elvis, Chalamet/Dylan, Egerton/Elton, Zellweger/Garland, Cotillard/Piaf, Phoenix/Cash). L’unica risposta corretta Jeremy Allen White la dà, dicendo che “proprio come Bruce Springsteen ha fatto con l’album Nebraska, anche io non mi concentro sul lavoro per inseguire qualcosa”. E aggiunge che tutta l’attenzione che il chiacchiericcio sugli Oscar può portare, è benvenuta se più gente va a vedere il film.
Scott Cooper esordisce in conferenza riflettendo riflette sull’attualità dei temi di Nebraska. “Bruce Springsteen è politico, ma non nel senso di appartenenza a un partito. Lo è da un punto di vista umano. Il suo album parla di persone ai margini della società, di chi non ha nulla, di chi vive una vita di silenziosa disperazione. Quelle persone che lottano per raggiungere il sogno americano ma non ci riescono. E ciò che ha scritto nel 1982 è valido ancora oggi”. “L’album nasce da un senso di isolamento” spiega Jeremy Allen White segnalando che dentro quella solitudine si nasconde empatia. “Quando lo ascolto, mi sento compreso. C’è tanta rabbia e confusione nel mondo di oggi, ma in Nebraska sento anche molta speranza”.
Da sempre restio a concedere la propria storia al cinema, Springsteen ha affidato per la prima volta il controllo a qualcuno. “È incredibilmente gratificante che quel qualcuno sia io” dice Scott, “è la prima volta in cinquant’anni che Bruce lascia il timone a qualcun altro. Ecco, una responsabilità enorme, resa ancora più personale dal legame familiare, perché mio padre mi fece scoprire Springsteen attraverso Nebraska, ed è a lui che dedico il film”. White ricorda invece la pressione e la fortuna di essere stato scelto per interpretare il Boss. “All’inizio ero spaventato: è una figura iconica, e temevo di rompere il legame che ha con i suoi fan. Ma quando Scott mi disse che Bruce vuole proprio me, gli dissi, perché non me l’hai detto subito?”. Ricordando il loro primo incontro, l’attore racconta di aver visto Springsteen esibirsi davanti a 90milan persone a Wembley. “È stato travolgente. Sul palco c’è una fisicità quasi violenta, ma fuori c’è una dolcezza e un’umiltà incredibili. Imparo da lui il coraggio di lasciar raccontare la propria storia, di concederla ad altri”.
Il film, come l’album, nasce da un impulso quasi istintivo. “A volte sono i progetti a scegliere te”, continua Cooper. “Bruce non pensava di fare un disco, viveva un momento di profonda disperazione e ha dovuto creare Nebraska per sopravvivere a se stesso”. “È un film sull’onestà” prosegue White, “Bruce torna a casa e non riconosce più se stesso né il luogo da cui viene. Da quella dissonanza nasce la verità del racconto”. Parlando del processo creativo, Cooper sottolinea quanto sia rivoluzionario registrare l’album in una camera da letto nei primi anni 80. “All’epoca incidevano in studio, Bruce invece decise di registrare su un quattro piste nella sua camera da letto. Oggi registrare a casa è normale, ma lui cercava deliberatamente l’imperfezione. Quando tenta di ricrearla in uno studio professionale, tutto risulta troppo pulito. È ossessionato dal ritrovare quel suono grezzo e umano”. White concorda spiegando che “oggi la tecnologia permette di registrare ovunque, ma allora era un gesto radicale. Quel suono intimo, quasi spettrale, lo avvicina all’ascoltatore in modo unico. Nebraska è forse l’album più punk che Bruce abbia mai fatto, non per il suono, ma per lo spirito”.
Nel suo cast troviamo anche Jeremy Strong nel ruolo di Jon Landau, storico manager e confidente di Springsteen, e Paul Walter Hauser in quello del tecnico di chitarre Mike Batlan. Stephen Graham è il padre Doug con cui Bruce ha un rapporto difficile, mentre Odessa Young è Faye, la donna che lo fa innamorare e al contempo, involontariamente, lo mette di fronte alle sue paure.
Qui sotto il trailer di Springsteen: Liberami dal Nulla.
Springsteen: Liberami dal Nulla: Il Trailer Ufficiale in Italiano del Film su Bruce Springsteen con Jeremy Allen White – HD