Le dichiarazioni del presidente Urbano Cairo dal Festival dello Sport di Trento in merito al Toro e alla Serie A
In occasione del Festival dello Sport di Trento, il presidente Urbano Cairo ha concesso una lunga intervista ad Aldo Cazzullo nella quale ha parlato di aneddoti della sua vita, di sport e di politica. Un passaggio molto importante e approfondito lo ha naturalmente fatto anche sul Torino, club del quale è patron da oltre 20 anni. Queste le dichiarazioni del numero uno granata Cairo in merito ai suoi anni da presidente e sulle voci di una possibile vendita societaria:
“Nel 1999 io pensavo al Toro ma poi lì era una cosa giornalistica, non arrivammo mai vicini. Prima avevo pensato al Genoa perché mi chiamarono e qualcuno scrisse anche che potevo essere interessato al Toro. Arrivai nel 2005 quando il Toro era fallito e mi chiamò il sindaco Chiamparino temendo che le cose potessero non andare bene. Arrivò quel Giovannone e prese il Toro ma se mi chiamò Chiamparino è perché non ebbe fiducia. A Torino nessuno si fece vivo, io ho sempre vissuto a Milano ma di origini alessandrine. Sicuramente il sindaco prima di me chiamò molti torinesi ma nessuno lo prese. Bilancio dei 20 anni? Molto positivo, mi sono divertito e come in tutte le attività ci sono cose che vanno bene e altre molto brutte. Lo rifarei nel modo più assoluto. Ho detto anche che non rimarrò al Toro a vita ma ci deve essere qualcuno che si candida e che possa avere le garanzie per far fare buone cose alla società senza sfruttarla. Abbiamo un milione e oltre di tifosi. Contestazioni? Posso dire che io al di là delle contestazioni mi sono sempre comportato come se tutti fossero a favore mio senza mai riflettere su investimenti, Ho fatto quello che pensavo fosse il bene della squadra. C’è chi mi contesta ma anche tanti che mi fermano per strada per una foto o chi mi scrive di andare avanti. Ho messo 72 milioni di euro di tasca mia nel Toro, tutti i ricavi da mercato o diritti TV sono per coprire i costi molto alti della squadra. La prima cosa che ho fatto è stata aumentare a 10 milioni di euro il capitale sociale. Io mi ricordo il Toro che ho preso il 2 settembre 2005 a campionato iniziato. C’erano 8 giocatori e io ho fatto subito il mercato in una settimana con uno speciale permesso, prendemmo Nicola, Muzzi, Stellone, Fantini e Rosina. Il calcio era già costoso ma oggi ancora di più. Al momento non ho ricevuto offerte, ho dato disponibilità per venderlo ma non ho offerte. Nessuno si è fatto vivo, non ci sono trattative”.
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