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Redazione Sport

L’ex attaccante, fra le altre, di Roma e Juventus protagonista di un debutto da incubo sulla panchina della Nazionale. Due gol e altrettanti assist per Arni Frederiksberg, che come molti compagni gioca a calcio solo per hobby

La sua prima partita da allenatore non poteva immaginarsela così, troppo brutta per essere vera. Mirko Vucinic – ex attaccante di Lecce, Juve e Roma, oggi 42enne, 305 presenze in serie A – invece dovrà prenderne atto: l’esordio sulla panchina del suo Montenegro, è subentrando lo scorso 19 settembre all’esonerato Robert Prosinecki dopo tre anni di staff sempre in Nazionale, è stato un flop. Ne ha presi 4 dalle Isole Far Oer, che hanno così eguagliato il loro successo più largo (4-0 anche con il Liechtenstein il 22 marzo 2024). Una figuraccia per una squadra che può contare su giocatore internazionali, dall’attaccante dell’Atalanta Nikola Krstović alla giovane promessa della Juventus Vasilije Adžić. 

A fine partita Vucinic era affranto e furioso: «Mi dispiace molto e mi assumo la colpa. Abbiamo giocato bene per 15 minuti finché non abbiamo subito gol, poi non siamo stati abbastanza forti mentalmente per recuperare – le sue parole – Dovremmo tutti chiederci perché abbiamo perso nove partite di fila in trasferta. Dobbiamo essere umili, ma non lo siamo. Alcuni giocatori pensano di essere maestri quando invece dobbiamo lavorare duro». 



















































Il migliore in campo? Uno che vendeva pizze

A strapazzare Vucinic e i suoi ragazzi ci ha pensato Arni Frederiksberg, ala di 33 anni alla sua 18esima presenza in Nazionale e con numeri record in questa stagione (18 gol e 21 assist in 32 partite, un gol e 3 assist anche nella lunga cavalcata nei preliminari di Champions League con il suo Klaksvik, arresosi ai rigori al terzo e ultimo turno). Gioca nel primo livello del campionato nazionale, nel tempo libero segna gol in giro per l’Europa e come lavoro… vendeva pizze surgelate, mentre ora è dirigente di un’azienda alimentare. Lavora otto ore al giorno, poi va al campo. La stessa sorte tocca molti compagni di squadra, fra chi ripara navi e chi guida macchinari. Vucinic vorrebbe che i suoi ragazzi avessero anche solo metà della fame degli avversari. 

10 ottobre 2025