È un comunicato stampa di SRAM datato oggi, 9 ottobre 2025 ad informare che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato belga (BCA) ha accolto favorevolmente l’istanza avanzata qualche settimana prima dalla Casa di Chicago, sospendendo le restrizioni sul rapporto massimo proposte a inizio estate 2025 dall’Unione Ciclistica Internazionale (UCI).

La prima gara in cui le nuove regole che limitano a 10,46 metri lo sviluppo metrico massimo utilizzabile sulle combinazioni moltipliche dei professionisti avrebbero dovuto essere applicati per la prima volta nell’imminente Tour del Guangxi, considerata prima gara sperimentale per le nuove regole.

Lo stop alla sperimentazione dia seguito al reclamo presentato a inizio settembre da SRAM e formalizzato da BCA con l’avviamento di un procedimento antitrust.

Per ora, le conclusioni del Collegio BCA vietano il protocollo anche in eventi futuri, ma in relata il più ampio caso antitrust deve ancora essere valutato.

Nel dettaglio. ben nove squadre ciclistiche professionistiche hanno aderito volontariamente al procedimento che si oppone alle restrizioni.

Durante l’udienza, SRAM e le squadre hanno sostenuto un processo normativo aperto, non discriminatorio e obiettivo nel ciclismo professionistico, a garanzia di parità di condizioni e per la promozione di significativi miglioramenti della sicurezza in corsa.

Queste a tal proposito le parole di Ken Lousberg, CEO di SRAM: «È tempo di rimodellare il modo in cui i principali stakeholder dello sport interagiscono. L’UCI, le squadre e i ciclisti, gli sponsor, gli organizzatori di gare e l’industria ciclistica devono collaborare per costruire un futuro migliore per lo sport e i tifosi. I risultati migliori si ottengono quando tutti hanno un posto al tavolo. Siamo più ottimisti che mai sul fatto che attraverso una comunicazione aperta e obiettivi condivisi possiamo creare uno sport più sicuro e inclusivo. Innovazione e sicurezza non sono forze opposte, anzi, vanno di pari passo. Il nostro obiettivo è semplice: un processo aperto, trasparente e partecipativo che apporti miglioramenti significativi alla sicurezza nelle corse, tuteli la scelta dei ciclisti e incoraggi l’innovazione per il futuro del ciclismo».