di
Erica Dellapasqua
Era tra i primi contagiati nel territorio ed era in terapia intensiva. Nel Lazio 44 casi accertati, in Italia 6 vittime. Il virologo Burioni: «Problema c’è, combattere seriamente le zanzare»
Terza vittima positiva al virus West Nile nel Lazio. È un uomo di 86 anni, morto all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, principale provincia italiana per numero di casi acclarati.
Il paziente, precisano i sanitari, rientrava tra i primi contagiati della zona, era ricoverato in terapia intensiva e – dalle prime informazioni – sarebbe stato affetto da diverse patologie pregresse.
Si aggrava dunque il bilancio dei morti che hanno contratto il virus, veicolato dai volatili e trasmesso dalle zanzare comuni: a ieri, 29 luglio, nel Lazio erano stati accertati 44 casi.
E complessivamente, in Italia, si contano 6 decessi di pazienti risultati positivi al virus.
In Italia 6 morti, 3 nel Lazio
La prima vittima è stata registrata in Piemonte: un uomo morto dopo aver contratto l’infezione nel mese di marzo, molto in anticipo rispetto alla tipica «stagione delle zanzare» che veicolano la malattia.
Poi Filomena Di Giovangiulio, 82enne residente a Nerola in provincia di Roma, deceduta il 20 luglio all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi (Latina): la donna era stata ricoverata il 14 luglio con febbre e in stato confusionale.
Ieri, 28 luglio, altri due decessi, nel Lazio e in Campania.
Nel Lazio Mario Tatangelo, 77 anni, con patologie croniche e nel 2014 sottoposto a trapianto cardiaco. Residente a Isola del Liri, in provincia di Frosinone, nell’ultimo periodo aveva soggiornato a Baia Domizia (Caserta).
In Campania un 80enne di Maddaloni (Caserta), con patologie pregresse, morto all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta dopo alcuni giorni di ricovero.
Oggi 29 luglio è arrivata anche la conferma della seconda vittima sempre in Campania, con 2 pazienti deceduti dall’inizio dell’anno che quindi hanno portato a 6 decessi in totale in Italia. Prima dell’80enne di Maddaloni, venerdì scorso era infatti deceduto un 74enne di Pomigliano d’Arco (Napoli) all’Ospedale del Mare di Napoli. Il 74enne, anch’egli paziente fragile, era giunto lo scorso 20 luglio al pronto soccorso dell’ospedale di Ponticelli per un’emorragia gastrica e, durante il ricovero, è emersa la positività al virus West Nile. Il decesso venerdì 25 luglio, dopo 5 giorni di ricovero. La notizia si è appresa solo oggi.
Il ministero: «Casi in linea con gli anni precedenti»
Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della protezione, della ricerca e dell’emergenza sanitaria del ministero della Salute, rispondendo a una domanda relativa ai casi di West Nile ha precisato che «la situazione epidemiologica è in linea con gli anni precedenti, questo lo dobbiamo dire e ribadire».
«Secondo l’Ecdc – ha continuato – nel periodo clou dell’anno scorso erano 157 i casi segnalati, ad oggi siamo ancora lontani da quel numero e la lotta non è col virus, è con la zanzara: questo lo voglio ribadire perché abbiamo strumenti per proteggerci, che non sono solo le disinfestazioni, che sono fondamentali, e in questo senso la circolare del 21 luglio del Ministero della Salute incentiva le Regioni e le Asl a fare disinfestazioni, ma possiamo anche auto proteggerci».
Campitiello ha sottolineato l’importanza di utilizzare «repellenti, la manica lunga e i pantaloni lunghi nelle ore più critiche, ma ricordo soprattutto di evitare ristagni d’acqua. La lotta è alle zanzare che depositano uova soprattutto nei contenitori pieni d’acqua stagnante».
Campitiello ha ricordato che al ministero è operativo il numero 1500 a cui i cittadini possono rivolgersi ed ha annunciato l’attivazione «di una piattaforma che raccoglierà i dati contemporaneamente di tutte le Regioni, perché quello che sta destando un po’ di preoccupazione e confusione è che ogni Regione ogni giorno si sveglia con un dato diverso». Per quanto riguarda il virus e i decessi, Campitiello ha evidenziato che «è vero che ha causato decessi, ma in pazienti con patologie già preesistenti, anziani e con patologie, per cui la causa sicuramente è anche il virus, ma si associa ad una condizione di immunodeficienza preesistente».
Burioni: «Lotta alle zanzare»
Sui casi in aumento, su Fb interviene anche il virologo Roberto Burioni, docente di Virologia e microbiologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano: «Chiariamo bene la questione: non è un’emergenza, per fortuna. Però un problema c’è. Non abbiamo vaccino, non abbiamo una cura ma abbiamo pronta la soluzione per risolvere il problema che c’è: fare sul serio nella lotta contro le zanzare. Sottovalutando, minimizzando, dicendo che è una malattia lieve o che muoiono solo quelli già malati (non è vero) il problema non se ne andrà da solo».
Articolo in aggiornamento…
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29 luglio 2025 ( modifica il 29 luglio 2025 | 13:40)
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