Ancora una volta la corsa alla robotica “consumer” procede senza soluzione di continuità e spinge sull’acceleratore: la compagnia Figure ha infatti presentato ufficialmente Figure 03 (un debutto che le è valso anche la copertina sul Time), il suo nuovo robot umanoide di terza generazione pensato per l’ambiente domestico e non solo, portando in dote diverse novità e funzionalità rispetto al modello precedente, al netto di un segmento che, è bene dirlo, si trova tutt’oggi in una fase embrionale e sperimentale.
Figure 03: cosa cambia con il nuovo modello
Il primo confronto con il precedente Figure 02 verte senz’altro sulle dimensioni fisiche: dalla sua, Figura 03 misura circa 1,68 metri in altezza, con un peso di 60 chilogrammi, inferiore del 9% rispetto al precedente. Il nuovo robot della compagnia è in grado di sollevare un carico massimo di 20 chilogrammi, fattore che gli permette di svolgere senza problemi gran parte delle comuni mansioni domestiche.
Le fotocamere e i sensori installati sulla sua superficie sono protagonisti di un sostanziale miglioramento rispetto a Figure 02: il nuovo robot è in grado di acquisire input visivi con il doppio dei fotogrammi, una latenza ridotta del 75% e un campo visivo aumentato del 60%.
Ampio focus è stato riservato anche ai sensori installati sul palmo delle mani, con la presenza di pad tattili e fotocamere finalizzati ad aumentare la precisione dei movimenti più fini nelle diverse attività.
Al centro della nuova fatica di Figure troviamo l’ambiziosa volontà di rendere il robot indipendente dagli esseri umani: pur interagendo (ovviamente) con essi grazie ai suoi sensori, Figure 03 è infatti in grado di operare in autonomia all’interno dell’ambiente di casa senza avere necessariamente una supervisione umana, svolgendo attività quotidiane che spaziano dalla gestione del bucato al lavaggio delle stoviglie.
A “muovere i fili” ci pensa Helix, il nuovo modello proprietario di intelligenza artificiale (figlio del recente “divorzio” con OpenAI) basato sugli input visivi e vocali che consente al robot di afferrare oggetti (di diverso peso e consistenza) e portare a termine compiti di diversa natura all’interno dell’ambiente domestico, imparando da esperienze precedenti e adattandosi ai singoli contesti, senza necessità di programmazioni specifiche.
Grande cambiamento anche per i materiali di cui è composto il robot: Figure 03 presenta infatti tessuti morbidi e completamente lavabili, che all’evenienza possono essere facilmente rimossi. Le imbottiture in schiuma in corrispondenza di alcuni punti “clou” di Figure 03 consentono poi di minimizzare il rischio di eventuali incidenti domestici. Nessun pensiero o preoccupazione per la sua ricarica: Figure 03 è capace di ritornare autonomamente alla sua stazione di ricarica wireless, con la presenza di piastre a induzione da 2 kW in corrispondenza delle sue estremità inferiori.
Prezzi e disponibilità sul mercato
Trattandosi (per il momento) di un prototipo, la compagnia non ha ancora comunicato un preciso periodo d’uscita sul mercato e il relativo listino prezzi per Figure 03, ma ha annunciato che il dispositivo è pensato per una futura produzione su larga scala. Seppur ambizioso nelle sue finalità, si tratta ancora di un prodotto con evidenti limiti tecnici e strutturali, che dovranno necessariamente essere perfezionati e limati in vista di un potenziale debutto sul mercato globale.
L’assemblaggio del robot avverrà all’interno di BotQ, un impianto proprietario dedicato: si stima una produzione iniziale di 12.000 robot all’anno, con l’obiettivo di raggiungere le 100.000 unità nell’arco di circa quattro anni.
Il lancio del nuovo modello rappresenterà sicuramente un momento cruciale per la startup californiana, che ad oggi conta 360 dipendenti: lo scorso settembre, la stessa Figure aveva annunciato di aver raccolto 1 miliardo di dollari di investimenti da parte di diverse compagnie tech di punta come Nvidia e Microsoft.
Robot per il sociale: partner, non macchine
Mentre progetti come Figure 03 e Tesla Robot Optimus (che ha recentemente stupito Jared Leto all’anteprima di Tron: Ares) sono esclusivamente finalizzati alla “pragmatica” (e fredda) esecuzione di compiti domestici ripetuti e prestabiliti, cresce un sentimento comune che vede i robot come entità a sè, capaci di intrattenere conversazioni e riconoscere le emozioni degli esseri umani, come evidenziato dall’articolo di Mauro Ceruti e Luisa Damiano su Sette.
Non più robot puramente commerciali, quindi, ma dotati di una socialità e di un’emotività che, in un futuro non ancora ben definito, potrebbero sempre più avvicinarsi al nostro sentire umano, definendo le prime timide linee di un rapporto paritario (che strizza l’occhio ai romanzi e film di fantascienza) e non più subordinato come oggi.
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10 ottobre 2025 ( modifica il 10 ottobre 2025 | 16:27)
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