«La plastica è nociva». Anzi, no: «la plastica ha permesso molti progressi anche nella medicina e nella sicurezza alimentare». Dove sta la verità?

«Abbiamo prodotto, dagli anni Cinquanta, quasi 10 miliardi di tonnellate di plastica, di cui 3 miliardi sono ancora in uso, un miliardo è stato bruciato, 700 milioni riciclati, e più di 5 miliardi inquinano la terra e i mari. Si tratta di 200 tipi diversi di plastiche con un mercato annuo di 600 miliardi di dollari. Contengono oltre 10.000 diverse sostanze chimiche, fra cui cancerogeni e interferenti endocrini. Nel 2023 abbiamo prodotto 367 milioni di tonnellate di plastica e si ipotizza che la produzione triplicherà entro il 2050 (è raddoppiata negli ultimi 20 anni)». 

Sono soltanto alcuni dati con cui Franco Berrino, medico epidemiologo già direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei Tumori di Milano, ha argomentato l’articolo pubblicato su Cook, Corriere della Sera il 27 settembre ultimo scorso.



















































Articolo a cui replica qui Massimo Centonze, presidente di Unionplast. Obiettivo: contribuire a un dibattito pubblico equilibrato e fondato su evidenze scientifiche.

«Il dottor Berrino – scrive Centonze – ha il merito di riportare l’attenzione pubblica su un tema rilevante come quello delle microplastiche. È tuttavia importante distinguere tra osservazioni scientifiche preliminari e conclusioni definitive, per evitare di generare timori non supportati da evidenze consolidate. Le microplastiche rappresentano infatti solo lo 0,03% delle particelle che respiriamo quotidianamente (PM-10, PM-5 e PM-2,5), mentre il restante 99,97% contiene sostanze dichiaratamente cancerogene o dannose, sulle quali il dibattito pubblico riceve meno attenzione. La rilevazione di particelle infinitesimali non equivale automaticamente a rischio, come chiarito anche da autorità internazionali quali l’EFSA.
Molti studi citati nel dibattito pubblico, inclusi alcuni menzionati dal dottor Berrino, si basano su campioni ridotti, contesti di laboratorio estremi o scenari ancora lontani dalla vita quotidiana. È fondamentale continuare la ricerca, evitando affermazioni apodittiche che possano generare disinformazione».

«Nel trattare un argomento così complesso, è importante anche riconoscere il ruolo che la plastica ha avuto nella tutela della salute umana. Ha reso possibili enormi progressi in ambiti chiave come la medicina e la sicurezza alimentare, contribuendo alla riduzione delle infezioni ospedaliere e degli sprechi alimentari. Se correttamente progettata, utilizzata e gestita, la plastica può oggi rappresentare una componente centrale di una transizione verso modelli più sostenibili, anziché esserne necessariamente il freno».

«Per affrontare seriamente la questione delle microplastiche serve un’assunzione di responsabilità condivisa. Unionplast è impegnata da anni nella promozione di un’economia più circolare e nella riduzione della dispersione dei materiali nell’ambiente. Riteniamo essenziale che le politiche pubbliche siano guidate da dati affidabili, da soluzioni tecnologiche concrete e da una collaborazione reale tra istituzioni, imprese, mondo scientifico e cittadini. In questa direzione, Unionplast partecipa attivamente a progetti per lo sviluppo di materiali innovativi, per il miglioramento del riciclo meccanico e chimico e per la tracciabilità degli imballaggi plastici lungo tutta la filiera. Lavoriamo per garantire una plastica sempre più sicura, circolare e sostenibile. Demonizzare la plastica in quanto tale, senza distinguere tra usi responsabili e abusi evitabili, rischia solo di creare confusione e ostacolare il progresso».

«Esprimiamo il massimo rispetto per l’impegno del dottor Berrino nella promozione della salute pubblica. Proprio per questo, riteniamo importante che il confronto su questi temi si basi sul rigore della ricerca scientifica, evitando semplificazioni eccessive e valorizzando i progressi già in atto verso un uso più consapevole, sicuro e sostenibile dei materiali plastici. Unionplast è impegnata ogni giorno su questi fronti, convinta che il futuro si costruisca con innovazione responsabile e dialogo informato, non con paure generalizzate».
Massimo Centonze, presidente Unionplast

10 ottobre 2025