Un’infanzia segnata dallo sgomento, un amore clandestino con Adriano Celentano, e un cinema che l’ha amata e ferita: Ornella Muti si racconta senza filtri nella sua autobiografia “Questa non è Ornella Muti“, in uscita il 14 ottobre per La Nave di Teseo. L’attrice sarà ospite a Verissimo domenica 12 ottobre in una lunga intervista con Silvia Toffanin.







 

L’abbandono

L’incipit? D’impatto: «Sgomento… Non ricordo un giorno in cui non l’abbia provato», scrive. «Credo inizi a quattro anni, quando mamma mi porta in Svizzera dalla zia e mi lascia lì per un anno e mezzo, senza spiegarmi il motivo. Lì, parlavano solo tedesco e francese, non capivo una parola. E tornata a Roma, non conoscevo più l’italiano. Mi chiedevo: ma che succede? Non fu un abbandono, ma lo vissi come tale», rivela Ornella Muti in un’intervista al Corriere della Sera. 





«Tradii mio marito con Celentano»

Uomini calcolatori, relazioni tossiche e passioni ardenti: «È facile manipolare una donna che vede in te quello che vuole vedere. Quando sei ferita, metti troppe aspettative e voglia di riscatto e diventi un po’ cieca», dichiara Ornella Muti. Il primo fidanzato? Luca di Montezemolo. «Avevo 16 anni. Ho un ricordo di Luca meraviglioso, perché era pazzo, pazzo: correva in mezzo alla strada all’improvviso e mi urlava ‘Ti amo!'”.

Eppure, la relazione finì: lui aveva un’altra, «Più altolocata. Scelse lei, Sandra. Poi, la sposò”. 

Tra le confessioni più intime, la verità su Adriano Celentano: «Che fossimo stati insieme l’ha detto lui, senza chiedermi il permesso. Una violenza. Io aggiungo che è stata una storia breve, ma d’amore. Non concepisco il sesso per il sesso. L’ho detto: ci casco sempre quando uno è divertente. E lui lo era, molto. Ho tradito mio marito, che era ai tempi Federico Facchinetti, una cosa orribile. Forse, ho tradito perché ero stata tradita, ma a volte, è una scusa che uno si dà. E poi con Adriano è finita. Io ci sarei anche rimasta. Ma è andata così ed è stato meglio», ammette.





«Mi diede un ceffone per farmi piangere»

Anche il set ha lasciato ferite profonde: «Damiani mi girò la testa con un ceffone. Così almeno avrei pianto. Io, per dispetto, non piansi. Un’altra volta mi ha scudisciato le gambe con un frustino. Il medico vide i lividi e mi mise a riposo per quindici giorni». La risposta della produzione? «Dovete ringraziare il cielo che la facciamo lavorare». Poi rivela: «Avevo provato l’Lsd, un’amica l’ha preso e si è buttata dalla finestra. Ma avendo Naike, non potevo bere, drogarmi, perdermi»



La ricerca spirituale 

La ricerca spirituale è stata lunga e tormentata: «Nel buddismo devi esprimere tre desideri, a breve, medio e lungo termine, e a me non si è realizzato niente. Invece, pregando Dio, dopo una settimana, le cose si sono sciolte. Mi sento più al sicuro sapendo che c’è Dio sopra di me».




Ultimo aggiornamento: sabato 11 ottobre 2025, 12:35





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