La piena operatività della raccolta dei dati biometrici è prevista entro l’aprile del 2026 e sostituirà i timbri sul passaporto. Il sistema a regime dopo tre anni di continui rinvii. Lo scopo: monitorare i flussi migratori verso l’Europa
Dopo tre anni di rinvii dovuti a ragioni tecniche e a preoccupazioni legate alla privacy, dal 12 ottobre viene introdotto negli aeroporti europei il nuovo sistema di identificazione biometrica destinato ai cittadini di Paesi terzi che non necessitano di visto per entrare nell’Unione. Questa rete di telecamere e software, si chiama Entry/Exit System (EES) e il suo inserimento sarà graduale: la piena operatività è prevista per l’aprile del 2026. Ma cosa cambierà per i viaggiatori?
Mai più file per il timbro sul passaporto
Per i cittadini europei non cambierà nulla. Il nuovo sistema è pensato esclusivamente per i viaggiatori extra-Ue esenti da obbligo di visto, come quelli provenienti da Regno Unito, Stati Uniti, Israele, Giappone, Brasile e molti altri Paesi, che entrano o escono dall’area Schengen per soggiorni di breve durata. Ovvero, per viaggi fino a 90 giorni in un periodo di 180 giorni (qui l’elenco di quelli che invece necessitano di visto, per lo più Stati situati in Africa e Medio Oriente). Il sistema Ees promette di alleggerire le file ai controlli di frontiera, perché sostituisce l’attuale timbro manuale sul passaporto con un controllo completamente digitalizzato. Vengono registrati i dati biometrici dei passeggeri – impronte digitali, riconoscimento facciale, scansione dell’iride – insieme a nome, data, luogo di ingresso e uscita.
La registrazione preliminare
Prima che il nuovo sistema possa però davvero velocizzare i controlli alle frontiere, è necessario completare una registrazione preliminare. I viaggiatori extra-Ue dovranno farlo direttamente ai terminali automatici installati in aree dedicate degli aeroporti o di frontiera. Il processo è semplice: i terminali scannerizzeranno il passaporto, raccoglieranno le impronte digitali e scatteranno una fotografia del volto. I minori di 12 anni sono esentati dal rilascio delle impronte. Durante la procedura, ai viaggiatori vengono poste quattro domande obbligatorie, tra cui la conferma dell’indirizzo di soggiorno e la verifica del possesso di risorse economiche sufficienti per coprire la permanenza nell’area Schengen.
Per quanto dura la registrazione?
Le registrazioni degli ingressi e delle uscite (così come dei rifiuti di ingresso) saranno conservate per 3 anni. Un giorno in più dureranno i fascicoli individuali con i dati personali. Al termine di ciascun periodo, i dati vengono automaticamente cancellati e andranno quindi raccolti nuovamente a partire da zero.
Perchè è stato introdotto?
Alla base di questo sistema c’è la volontà di migliorare il controllo dei flussi migratori verso l’Europa. Negli ultimi anni, infatti, la gestione e la sicurezza delle frontiere esterne dell’Unione europea sono diventate una priorità assoluta per Bruxelles. E l’Ue ha investito ingenti risorse nello sviluppo di questa tecnologia: per la progettazione è stato messo sul tavolo un investimento da 142 milioni di euro. L’appalto è stato vinto da un consorzio formato dalla statunitense Ibm, dall’italiana Leonardo e della francese Atos.
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11 ottobre 2025 ( modifica il 11 ottobre 2025 | 12:53)
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