Il tennista venezuelano, ma portoghese di nascita, numero 77 nel doppio cinque anni fa, era stato trovato positivo alla metanfetamina quasi un anno fa. Ma la sua giustificazione è stata respinta per mancanza di fondamento e prove concrete


Lorenzo Topello

Collaboratore

11 ottobre – 13:03 – MILANO

Nel 2020 Gonçalo Oliveira, nato in Portogallo ma naturalizzato venezuelano, si era fatto strada fino al numero 77 nel doppio. Cinque anni dopo lo scenario è cambiato drasticamente, e non offre possibilità di miglioramento, anzi. Oliveira è stato infatti condannato a quattro anni di squalifica per doping. Aveva detto che la metanfetamina ritrovata nelle sue provette era dovuta a un bacio contaminato: non ci ha creduto nessuno. 

il caso—  

Il venezuelano è stato incriminato da un controllo antidoping effettuato nel novembre 2024 in Messico, a Manzanillo, durante un torneo Challenger. I test effettuati hanno ricontrato la presenza di metanfetamina, sostanza proibita dal regolamento della Wada e che comporta sospensione automatica: il tennista infatti è assente dai campi dal 17 gennaio 2025, data in cui è stato informato della grave violazione. Da qua la tesi sostenuta da Oliveira: un contatto diretto (un bacio, nello specifico) con una persona che aveva fatto uso della sostanza. Una linea difensiva respinta per mancanza di fondamento e prove concrete. 

la sanzione—  

Da qua allora la sanzione. Oliveira è stato sanzionato dalla Itia (International Tennis Integrity Agency) a quattro anni di squalifica, perchè come motivato nella sentenza “non ha dimostrato sulla bilancia delle probabilità che la violazione non sia stata volontaria”. Il venezuelano non perderà soltanto i prossimi quattro anni di tennis (la squalifica è effettiva fino al 16 gennaio 2029, poichè è partita dal giorno in cui lui è stato informato della violazione), ma anche punti e premi in denaro ottenuti durante quel Challenger messicano. Che, per un bel po’, rimarrà l’ultimo torneo disputato.