Se7en è uno dei thriller più ricchi di suspance degli ultimi trent’anni, ma non tutti sanno che, indirettamente, è ‘colpa’ di Tom Cruise se nel film di David Fincher piove incessantemente. Com’è possibile, dal momento che la star di Top Gun non fa parte del cast?
Potreste aver visto Se7en decide di volte ed esser convinti di sapere tutto sul thriller cult diretto da David Fincher. Tuttavia, probabilmente, ignoravate che Tom Cruise ha avuto, suo malgrado, un ruolo nel rendere il film con Brad Pitt ancora più cupo di quanto non fosse già. Se7en è visivamente, tematicamente ed emotivamente oscuro, ma l’influenza del divo d’azione ha portato il tutto a un livello superiore. E non perché Cruise fosse coinvolto nella produzione, bensì grazie alla sua più celebre collaborazione con Pitt.
Bisogna ringraziare la star di Top Gun: Maverick per l’elemento più caratteristico del film: la pioggia costante. Nel thriller in cui Morgan Freeman indaga su un serial killer, i cui crimini rispecchiano i sette peccati capitali, diluvia quasi ininterrottamente. Ma per quale motivo? In che modo la pioggia arricchisce Se7en e cosa c’entra Cruise?
Seven: Il Trailer Ufficiale della versione IMAX per il 30esimo anniversario del Film – HDSe7en: cosa c’entra Tom Cruise con la pioggia battente del film?
Per capire come Tom Cruise abbia indirettamente contribuito a plasmare l’estetica cupa e piovosa di Se7en, dovremo fare un passo indietro. All’inizio degli Anni Novanta, Brad Pitt e Cruise hanno recitato insieme in Intervista col Vampiro, popolare horror gotico nonché primo importante ruolo da protagonista per la star di Fight Club. La crescente popolarità, legata al successo del film di Neil Jordan, ha portato a un’agenda sempre più fitta per Pitt. Ciò significa che, quando è arrivato Se7en, l’attore era disponibile solo per una finestra di riprese limitata a 55 giorni.
Nel 2017, David Fincher ha parlato di questi limiti in un’intervista con Scraps From The Loft.
Il film è costato 15 milioni di dollari in meno rispetto al previsto. Volevamo girare a Oakland. Bellissime case in legno. Ma non avevamo abbastanza tempo. Quindi abbiamo girato tutto nel centro di Los Angeles. Il motivo per cui piove sempre è che abbiamo avuto Brad Pitt solo per 55 giorni, senza imprevisti. Quindi l’abbiamo fatto per rispettare i tempi, perché sapevamo che, se avesse piovuto davvero, saremmo stati fottuti.
Leggi anche
Se7en di David Fincher compie 30 anni: il suo ‘peccato’ peggiore non viene mai menzionato nel film
Poiché la disponibilità di Brad Pitt era limitata – conseguenza indiretta del suo ruolo da co-protagonista in Intervista col Vampiro – Fincher dovette trovare una soluzione alternativa. Vale a dire, far continuare a piovere in modo che la troupe potesse mantenere la continuità visiva. Così, se avesse iniziato a diluviare durante le scene in esterni, non avrebbe dovuto interrompere le riprese.
Non può piovere per sempre… oppure sì?
Fincher doveva assolutamente mantenere il controllo e, nel mondo del cinema, avere il controllo significa risparmiare tempo e denaro. Il risultato non è stato solo pratico ed efficiente per la produzione. A livello visivo, infatti, la pioggia esalta l’estetica cupa del film e crea una tavolozza che rispecchia un classico noir. Nondimeno, contribuisce anche a rendere l’atmosfera più soffocante. La pioggia è quasi un personaggio a sé stante, che batte contro le finestre e si sente persino nelle scene in interni.
Sembra pesante e opprimente, proprio come la contorta guerra morale di John Doe (Kevin Spacey) contro l’umanità. Ma l’analogia più interessante, suggerisce il portale Fandomwire.com, ha sfumature bibliche. Doe crede di essere in missione divina per purificare il mondo dal peccato. Quindi, in un certo senso, la pioggia rappresenta la purificazione, alla stregua del diluvio universale di Noè, in cui tutto viene spazzato via. I rovesci, tuttavia, cessano nella sequenza finale: il luogo in cui si svolge l’epilogo di Se7en, lo ricorderete, è un campo illuminato dal sole.
Leggi anche
Intervista col vampiro, Tom Cruise era pronto a girare il sequel mai realizzato: cosa è andato storto?
È un bel contrasto con quanto visto fino a quel momento. Quella luce tanto attesa potrebbe rappresentare la speranza, perché, nonostante tutto, Somerset (Freeman) crede ancora che valga la pena di lottare per un mondo migliore. Oppure la terra desolata simboleggia ciò che resta della vita di Mills (Pitt) dopo l’agghiacciante apertura della scatola? Non sta a noi stabilirlo, ma è innegabile che, cambiando ‘clima’ di punto in bianco, Fincher volesse sottolineare un momento di svolta nella trama e catturare ulteriormente la nostra attenzione. Dal momento che, dopo trent’anni, siamo ancora scioccati dalla sequenza finale di Se7en, evidentemente il regista ha fatto centro!