di
Vera Mantengoli

Il musicista e le polemiche sulla nomina di Beatrice Venezi a direttore musicale della fondazione Teatro La Fenice di Venezia: «Ha passione e temperamento ma il curriculum per un ruolo del genere è importante»

Ha ritoccato le parole, ma il contenuto è lo stesso. Il giorno dopo la bocciatura di Beatrice Venezi a direttrice musicale del Teatro La Fenice da parte di Uto Ughi, il celebre violinista addolcisce le parole e ne valorizza alcuni aspetti, ma il succo cambia poco: per un incarico di spicco il curriculum è importante. Venezi è da tre settimane al centro dello stato di agitazione delle maestranze che ne chiedono la revoca per la mancanza di qualifiche prestigiose. 

La nota

Dopo l’intervista al settimanale Gente nella quale Ughi dava apertamente ragione alle maestranze, il giorno dopo arriva la nota: «Uto Ughi non ha inteso in alcun modo denigrare la figura e l’operato del direttore Beatrice Venezi che considera artista che sicuramente dimostra passione e temperamento». La nota prosegue spiegando che il maestro ha solo analizzato le ragioni che hanno portato gli orchestrali a protestare dicendo che «il curriculum per un ruolo del genere è importante, così come lo sarebbe in generale per qualsiasi posizione lavorativa di spicco». Il maestro «è conscio che nel mondo della musica classica conta molto anche l’esperienza. Se ancora non ce n’è abbastanza per ricoprire un ruolo così in vista, vuol dire che ci vorrà più tempo e lavoro». 



















































APPROFONDISCI CON IL PODCAST

Il caso a Roma

Intanto il caso Venezi si sposta a Roma e arriva al ministro Alessandro Giuli e al sottosegretario Gianmarco Mazzi. Venerdì Cgil Cisl Uil e Fials hanno inviato una lettera chiedendo con urgenza un incontro. «La situazione attuale, caratterizzata da nomine tutt’ora vacanti e altre fortemente contestate, in aggiunta alle carenze dirigenziali prolungate, sta compromettendo il buon funzionamento dei teatri e mettendo in difficoltà le lavoratrici e i lavoratori». Una richiesta che arriva in parallelo a una lettera del Comitato nazionale delle fondazioni liriche sinfoniche, in cui si dice basta alla politica, di destra come di sinistra, che vuole governare la cultura. Oltre a questo prosegue la petizione partita dal musicologo Giorgio Pelosi Zantaforni di Sconcerto Grosso per chiedere la revoca del sovrintendente Nicola Colabianchi, arrivata a quasi 600 firme.


Vai a tutte le notizie di Venezia Mestre

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto

11 ottobre 2025 ( modifica il 11 ottobre 2025 | 15:10)