E’ allerta cancro al fegato, soprattutto nei giovani: secondo gli esperti, entro il 2050 i casi dovrebbero raddoppiare. Si è abbassata fortemente l’età in cui si presenta la malattia: se in passato interessava principalmente le persone più anziane che soffrivano di infezioni da epatite o dipendenza da alcol, ora la diagnosi tra i 30 e i 40 anni è in aumento. In contemporanea diminuiscono le correlazioni con la contrazione del virus dell’epatite B, fino a ora considerata la causa più comune, e dell’epatite C. Queste nuove diagnosi sembrano essere collegate con l’aumento dell’obesità e delle condizioni epatiche correlate. Questo è quanto si evince da un nuovo studio, realizzato da un team di esperti di Hong Kong e pubblicato sulla rivista specializzata The Lancet.
L’aumento preoccupante dei casi
Il rapporto realizzato dagli esperti prevede che il numero di nuovi casi di cancro al fegato nel mondo passerà da 870.000 nel 2022 a 1,52 milioni entro il 2050, mentre i decessi annuali per questa malattia saliranno da 760.000 a 1,37 milioni nello stesso periodo. Un incremento così elevato che spaventa anche gli esperti, che avvertono sulle modalità di prevenzione per invertire la rotta di quella che potrebbe diventare una crisi sanitaria sempre più ampia portata. Gli esperti affermano che una delle cause in più rapida crescita è la MASH, la steatoepatite associata a disfunzione metabolica, una grave forma di malattia epatica grassa legata all’obesità e alla disfunzione metabolica. Nel prossimo trentennio, secondo lo studio, la quota di tumori al fegato legata alla MASH dovrebbe più che duplicare, passando dal 5% nel 2022 all’11% nel 2050.
Alcol e obesità: da sempre cause di tumore al fegato
Alcol e obesità restano tra le cause principali: il numero dei casi a essi correlato è destinato ad aumentare entro il 2050. Si calcola che oltre il 20% dei casi di cancro al fegato sarà causato proprio dall’alcol. Alcol, obesità e fumo aumentano il rischio di cirrosi epatica, malattia progressiva che può portare a insufficienza epatica se non trattata, ovvero quando l’organo presenta cicatrici permanenti a causa di danni a lungo termine, e conseguentemente di tumore. Tra le patologie epatiche maggiormente correlate con il tumore al fegato figura la MASLD, malattia epatica associata a disfunzione metabolica e nota come malattia del fegato grasso; nelle forme più gravi, con forti accumulazioni di grasso nel fegato, si prevede che sarà la causa di una diagnosi su 10. La MASLD è strettamente legata all’obesità e al diabete di tipo 2.
Il tumore al fegato si può prevenire
Secondo lo studio, però, il 60% dei casi di questa malattia è prevenibile. Ed è proprio su questo tema che si sono spesi molto i ricercatori: bisogna adottare misure preventive per il carcinoma epatocellulare, andando a operare sulle cause. Ad esempio, il trattamento principale per la MASLD prevede una dieta equilibrata, attività fisica costante e perdita di peso. Commentando lo studio al Daily Mail, Pamela Healy, direttrice esecutiva del British Liver Trust, ha dichiarato che «il tumore al fegato è la causa di morte per cancro in più rapida crescita nel Regno Unito, e solo il 13% delle persone diagnosticate sopravvive per cinque anni o più»,
In Italia, secondo i dati AIOM, la situazione è leggermente migliore e nel 2024 la possibilità di sopravvivere a 5 anni dalla diagnosi è stata del 22%. Ha aggiunto Healy: «Oltre a migliorare la diagnosi precoce attraverso il monitoraggio delle persone con cirrosi, è essenziale affrontare queste cause sottostanti e dare priorità alla salute pubblica». Mantenere un peso sano, ridurre l’alcol e sottoporsi frequentemente a test e cure per l’epatite sono delle buone abitudini per affrontare l’aumento dei tumori al fegato.
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