Domenica al torneo di tennis Masters 1000 di Shanghai, in Cina, si giocherà una finale che nessuno avrebbe potuto prevedere, tra due tennisti poco conosciuti che finora in carriera non erano mai arrivati tanto in fondo in una competizione così importante: il francese Arthur Rinderknech e il monegasco Valentin Vacherot. Di loro si sta parlando molto non solo per l’improbabilità che potessero raggiungere la finale, ma anche perché sono cugini, un fatto che rende il tutto ancora più curioso.
I tornei della categoria “1000” (Masters 1000 per gli uomini, WTA 1000 per le donne) sono i più importanti del tennis mondiale dopo i quattro del Grande Slam: quello di Shanghai è stato sempre vinto dai tennisti più forti al mondo, quelli che sono o sono stati tra i primi dieci della classifica ATP. A vincere l’edizione dello scorso anno era stato l’italiano Jannik Sinner, che quest’anno si è ritirato a inizio torneo per problemi fisici. Prima di Rinderknech e Vacherot, nessuno con un ranking basso come il loro era mai arrivato in finale.
Il risultato di Vacherot era quello più impronosticabile. Il tennista monegasco, che ha 26 anni, è infatti 204º nella classifica mondiale, e in carriera aveva ottenuto solo alcune vittorie in tornei dei circuiti minori Challenger e ITF. Il suo miglior risultato nei tornei del Grande Slam era stata la qualificazione al primo turno del Roland Garros nel 2024.
Le cose migliori le ha però fatte vedere a Shanghai dove, con grande sorpresa di tutti, ha battuto uno dopo l’altro il kazako Alexander Bublik (17º in classifica), il ceco Tomas Machac (23º) e il nederlandese Tallon Griekspoor (31º), il danese Holger Rune (10º) e poi Djokovic. Quest’ultimo non solo è 5º nella classifica mondiale, ma è anche uno dei tennisti più forti e vincenti di sempre, oltre che quello con il record di vittorie del torneo di Shanghai (quattro). Vacherot lo ha sconfitto in due set (6-3, 6-4), in una partita in cui Djokovic, che ha 38 anni, ha più volte dovuto chiamare il time-out per far intervenire i medici per via di dolori alla schiena. Con questa vittoria Vacherot è diventato il finalista di un torneo Masters 1000 con il ranking più basso di sempre.

Il tennista monegasco Valentin Vacherot dopo aver battuto il serbo Novak Djokovic in semifinale (AP Photo/Andy Wong)
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La madre di Vacherot, Nadine, è la sorella della madre di Rinderknech, l’ex tennista Virginie Paquet. Vacherot è anche fratellastro dell’ex tennista Benjamin Balleret, che ora gli fa da allenatore. Rinderknech ha 30 anni, è 54º in classifica, e finora il suo miglior risultato era stata la finale nel torneo ATP 250 del 2022 ad Adelaide, in Australia, che aveva perso contro l’australiano Thanasi Kokkinakis. Nei tornei del Grande Slam ha ottenuto la qualificazione al quarto turno nel singolare degli US Open di quest’anno e un quarto di finale nel doppio agli Australian Open, sempre quest’anno.
Già prima del torneo di Shanghai si era capito che quest’anno era in buona forma, ma nelle ultime settimane il suo rendimento è nettamente migliorato: a Shanghai ha battuto nei sedicesimi di finale il tedesco Alexander Zverev, 3º nel ranking mondiale, poi il ceco Jirí Lehecka (19º), il canadese Félix Auger-Aliassime (13º), e infine Medvedev (18º).

Il tennista francese Arthur Rinderknech dopo aver vinto contro il russo Daniil Medvedev in semifinale (AP Photo/Andy Wong)