Minimalismo sensoriale, rigore formale e profondità materica: in 55 m² affacciati sul mare di Denia, l’architetta Paloma Bau racconta un modo di abitare che non ha bisogno di superfici ampie per essere elegante. Mediterrasian è il nome scelto per questo progetto, un gioco di parole che già rivela l’intento: mettere in dialogo due culture progettuali, quella mediterranea calda e tattile, e quella asiatica, sobria, attenta al vuoto. Tutto all’interno di uno spazio pensato come rifugio marino e mentale. L’intervento riguarda un piccolo appartamento al piano terra, nel cuore di Las Marinas, la parte sabbiosa e più luminosa di Denia, in Spagna, sulla Costa Blanca, tra Alicante e Valencia. Senza stravolgere la planimetria originaria, lo studio di architettura ha lavorato con chirurgica precisione sugli elementi fissi: ridefinendo la relazione tra cucina e zona giorno, ottimizzando lo spazio dei bagni, armonizzando controsoffitti, pilastri e giunzioni materiche spesso lasciate irrisolte nelle abitazioni standard.

casa color crema in spagnapinterest

David Zarzoso

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L’ispirazione è nata proprio dalla casa e dalle persone che la abitano – racconta Paloma Bau, founder dello studio che ha realizzato il progetto. È il rifugio estivo di una famiglia franco-spagnola che, dopo quindici anni a Londra, ha scelto di tornare a vivere a Valencia e recuperare la casa di Denia, dove lei aveva trascorso le estati della sua infanzia. Un ritorno carico di emozione, reso ancora più speciale dal fatto di poter trasformare quella stessa abitazione nella loro seconda dimora”. La sfida più affascinante? Risponde la Bau “Affrontare tutti quei dettagli strutturali complessi che spesso si incontrano negli appartamenti: soffitti irregolari, colonne invadenti, passaggi risolti male. Ogni elemento è stato studiato con cura e ripensato, integrandolo armoniosamente fino a trasformare le imperfezioni in punti di forza del progetto. Il nostro obiettivo era quello di mantenere un’atmosfera mediterranea, luminosa e solare, ma con quell’equilibrio zen tipico del gusto asiatico. Un luogo dove la luce danza con le superfici, le texture naturali diventano protagoniste e ogni materiale racconta un senso di calma e autenticità”.

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David Zarzoso

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L’appartamento, seppur piccolo, rappresenta un caso significativo di come l’interior design possa essere architettura. Paloma Bau non decora, progetta. Scolpisce lo spazio a partire da una visione coerente. Il risultato è un interno dove ogni dettaglio — dalle basi ceramiche di Canoa Lab agli elementi in legno curvo, fino ai tessili in lino naturale — è parte di un sistema. Non è solo una questione estetica, ma etica: questo progetto dimostra come anche i metri quadri minimi possano essere abitati con pienezza e bellezza, se il disegno è preciso, se la materia è vera, se la luce è trattata come un materiale a sé. L’intero progetto ruota attorno alla scelta di tre materiali principali, usati con una coerenza che diventa cifra stilistica. Il rovere chiaro scalda l’ambiente senza mai essere invadente. La pietra naturale perla-brunita, con texture che ricordano ciottoli levigati dall’acqua, la troviamo nella cucina, nei bagni, nei tavoli e nei dettagli architettonici più scultorei. Infine il microcemento, avvolgente e continuo, che definisce una superficie connessa visivamente in tutti gli ambienti.

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Oltre che sui materiali, Mediterrasian, crea la sua anima architettonica sul rapporto tra forma e vuoto. Le geometrie sono curve, avvolgenti, mai decorative. Le nicchie e le testiere sono integrate. Le mensole fluiscono nel muro. Gli elementi d’arredo — anch’essi disegnati su misura — dialogano con l’architettura, senza mai sovrastarla. Il vero lusso, in Mediterrasian, è lo spazio lasciato libero. Non c’è nulla di superfluo, eppure nulla manca. Le linee sono pure, ma mai fredde. Le funzioni sono celate, ma accessibili. Il progetto non vuole stupire, ma trasmettere una sensazione di intimità pacificata che nasce da una chiarezza progettuale, quasi zen. Le luci sono parte integrante di questa narrazione: lampade in carta di riso, applique in alabastro, punti luce nascosti tra i volumi. Tutto contribuisce a diffondere una luminosità soffusa, che restituisce la qualità atmosferica delle giornate sulla costa valenciana.

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Non è un caso che questo lavoro nasca a Denia, città affacciata sul Mediterraneo e abituata a convivere con elementi primari: sabbia, vento, luce. Una città in cui l’architettura tradizionale è fatta di portici, spessori, colori neutri, cortili e ombre che proteggono. Mediterrasian sembra un’interpretazione attuale e raffinata di tutto questo: un modo di abitare che trova il giusto equilibrio tra interno ed esterno, tra materia e luce. Il riferimento al design asiatico non è formale, ma concettuale: è la ricerca dell’essenziale, della funzione emotiva dello spazio. In un tempo in cui si moltiplicano progetti standardizzati e abitazioni instagrammabili, Mediterrasian è un vero esercizio di progetto lento, curato, rispettoso. Non cerca il clamore, ma costruisce un’esperienza e, nel farlo, restituisce all’abitare il suo significato più profondo: quello di essere in armonia con il paesaggio e la natura.

www.palomabau.com

Headshot of Doriana Torriero

Fautrice di un modello di comunicazione ampio e diversificato già dagli anni ’90, ama esprimere la sua creatività passando dal giornalismo, al press office fino a progetti di branding, digitale o tradizionale.  Appassionata conoscitrice e divulgatrice della sua città, Roma, dai primi anni 2000 scrive di design, food e cultura. Le piace viaggiare per diletto senza mai trascurare l’opportunità di unire l’utile al dilettevole e tornare a casa con spunti per nuovi articoli. Il suo hobby è la fotografia, che esercita con una macchina Sony, ma la sua vera passione sono gli scatti estemporanei riprodotti con il suo IPhone.