Sono circa 170mila i lavoratori che nel 2027 vedranno protrarsi la propria permanenza nel mondo del lavoro di almeno tre mesi, a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile imposto dall’adeguamento automatico alla speranza di vita. È quanto emerge dai dati sui flussi di pensionamento per età dell’Inps e dal monitoraggio sulle uscite per età. Sono i lavoratori che pur avendo raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) non avranno ancora compiuto nel 2027 i 64 anni di età.
Questo slittamento riguarda persone nate nel 1960 o poco oltre, che si trovano a un passo dall’uscita, ma dovranno restare in attività più a lungo. La stima, citata nel dibattito parlamentare e nelle analisi tecniche, è diventata uno dei simboli dell’impatto sociale del prossimo scatto pensionistico, e alimenta notevoli preoccupazioni tra chi si appresta a lasciare il lavoro.