Hamas ha dichiarato di non conoscere la posizione di nove ostaggi ed è stato concordato di formare una forza internazionale composta da Israele, Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia che, con l’assistenza della Croce Rossa, cercherà di individuare tutti i resti. Questo meccanismo, sottolinea il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, apparentemente deve ancora essere formalizzato e in Israele si teme che alcune tombe non saranno mai trovate. Leah Goldin, la madre di Hadar, soldato rapito e ucciso durante l’operazione a Gaza nel 2014, ha detto che “se non verranno restituiti tutti i morti, la prossima guerra è  dietro l’angolo“. Il timore della donna è che “Hamas dirà di non sapere dove siano i morti israeliani per usarli come merce di scambio contro Israele nella prossima guerra che sta pianificando”.

 

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