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L’Ucraina ha ricevuto informazioni di intelligence Usa per colpire le risorse energetiche russe, comprese le raffinerie di petrolio situate ben oltre la linea del fronte. Lo scrive il Financial Times citando fonti informate. «Questo sostegno si è intensificato da metà estate», e «gli attacchi di Kiev hanno fatto schizzare alle stelle i prezzi dell’energia in Russia e costretto Mosca a tagliare le esportazioni di gasolio e a importare carburante», scrive il Ft.

Un retroscena che si inserisce perfettamente in uno scenario che, nelle ultime ore, ha visto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky congratularsi al telefono con l’omologo Usa Donald Trump per il risultato ottenuto in Medio Oriente. «Se si riesce a fermare la guerra in quella regione», ha detto, «sicuramente altre guerre possono essere fermate, compresa questa guerra russa». L’Ucraina ha chiesto un rafforzamento della propria difesa aerea e la fornitura di missili a lungo raggio per colpire la Russia più in profondità anche nel suo territorio, Mosca inclusa. Tra venerdì e sabato si sono registrati nuovi attacchi alle centrali ucraine che, tra l’altro, hanno provocato un blackout nella regione di Odessa. I ministri della Difesa Ue intanto preparano la risposta ai droni.

Anche le truppe russe hanno effettuato attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine che fanno parte del suo complesso militare-industriale, secondo quanto riferito domenica dall’agenzia di stampa Ria citando il ministero della Difesa russo.

Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto durante la notte 103 droni russi, almeno 50 dei quali erano droni d’attacco Shahed, più droni-esca, su 118 lanciati, oltre ad almeno un missile ipersonico guidato X-31, sul nord, l’est e l’ovest dell’Ucraina. Quest’ultimo e 15 droni d’attacco sono però andati a segno, colpendo 10 località. Lo scrivono i media ucraini, fra cui Ukrinform, citando il canale Telegram dell’aeronautica di Kiev. Non si conoscono ulteriori dettagli.

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In Donbass, intanto, le autorità locali hanno ordinato l’evacuazione della popolazione civile da alcune parti della città ucraina di Kramatorsk, perché le truppe russe d’invasione si trovano a meno di 20 chilometri di distanza. La città nella regione orientale di Donetsk, che prima della guerra aveva quasi 150mila abitanti, molti dediti all’estrazione del carbone, è stata un simbolo della resistenza ucraina per oltre un decennio, ribaltando una breve presa di potere da parte dei separatisti filo-russi nel 2014 e resistendo alla cattura dopo l’invasione russa del 2022.