Gli spazi intorno alle fermate della linea 2 della metropolitana, i grandi edifici abbandonati come l’ex poste Monteverdi e l’area Thyssenkrupp, il parco del Meisino: sono alcuni dei luoghi al centro delle tesi e dei laboratori del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico. Non solo visioni creative, ma anche progetti concreti per migliorare la città.
Un premio alle idee più innovative
Per valorizzare questo patrimonio di conoscenze e visioni, il Dipartimento ha deciso di premiare i migliori progetti. I lavori sono stati presentati giovedì, durante la festa di inizio anno accademico. Cinque di essi riguardano direttamente Torino. Tra questi, l’intervento sull’ex poste Monteverdi, descritto da Shadi Masihi Pour e Kosar Mohammadi come «un corpo mostruoso, spogliato e alla deriva nel mare urbano di Torino».
L’ex Monteverdi diventa “nave urbana”
I due studenti iraniani lo immaginano trasformato in una gigantesca nave da crociera urbana, ricca di funzioni diverse: piscine, palestre, negozi, spazi di aggregazione, mercato, coworking. I cinque piani dell’edificio, oggi monofunzionali, verrebbero così riconvertiti in un luogo attrattivo e polifunzionale, portando nuova vita in un’area periferica dimenticata, dietro il cimitero monumentale.
Spina Reale e quartieri “ricuciti”
Un altro progetto riguarda la Spina Reale, sull’ex tracciato ferroviario Torino-Ceres. Gli studenti propongono una grande passerella sopraelevata e ampie aree coperte, come cortili, per ricucire il tessuto urbano frammentato e riconnettere i quartieri che si affacciano sulla Spina.
The Lane: corridoio urbano a Bologna
Altra proposta premiata: un parco multifunzionale dove raccogliere acqua piovana e far giocare i bambini, in corrispondenza della futura fermata Bologna della metro 2. Il progetto si chiama The Lane e si sviluppa in un corridoio urbano che parte dalla fermata, tocca il cimitero, il mercato di piazza Foroni e arriva fino a corso Giulio Cesare.
«Quando abbiamo visitato via Bologna, abbiamo notato che c’è uno stacco tra la parte nord, abbandonata, e il quartiere sud, ben più vivace» spiegano gli autori, due studenti iraniani e due norvegesi.
Proposte che arricchiscono il dibattito urbano
Secondo il professore Daniele Campobenedetto, ideatore del premio con il supporto di Luciana Mastrolia e Rossella Gugliotta, le idee degli studenti portano «posizioni che non rientrano nel dibattito quotidiano della città e che possono nutrirlo e ampliarlo».
Il direttore di Dipartimento Michele Bonino sottolinea: «Gran parte dei lavori premiati proviene da studenti stranieri. Hanno un’attitudine entusiasta e sono molto motivati. Ci fa piacere, perché vuol dire che si sono appassionati alla città».
Una giuria di esperti per selezionare i migliori
I progetti sono stati selezionati da una giuria multidisciplinare: Michele Bonino, la docente Silvia Gron, Daniele Belleri (studio Carlo Ratti), Paolo Scoglio (The Nest Studio) e la docente danese Mette Ramsgaard Thomsen. Tutti i lavori premiati sono consultabili online sul sito: telearchitettura.polito.it.