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Redazione Sport

La Dorna ha pubblicato la conversazione prima del via della gara fra l’otto volte campione del mondo, il suo capo tecnico e Tardozzi. Da lì il «piano segreto» con cui ha fatto ritardare la partenza

Con un video postato sui propri canali social, la pagina ufficiale della MotoGp ha reso pubblico il «piano» con cui Marc Marquez ha movimentato la partenza del Gp di Austin, gettato al vento dallo spagnolo quando è scivolato mentre si trovava in testa con oltre due secondi di vantaggio su Bagnaia. Oltre ad un Pecco ritrovato, insomma, il protagonista nel bene e nel male è stato l’otto volte campione del mondo, ripreso prima del via intento a discutere con il suo capotecnico Marco Rigamonti e il team manager della Ducati Davide Tardozzi. Da lì lo scatto direzione box a 3′ dal via per prendere la moto con assetto d’asciutto, seguito da praticamente tutti i piloti in griglia. Una situazione che ha costretto la direzione gara a esporre la bandiera rossa ritardando la partenza. 

La pista bagnata e il dilemma gomme

Passo indietro: in Texas piove, la gara viene dichiarata bagnata, il che vuol dire che i piloti possono scegliere quali gomme montare in base alle sensazioni sul tracciato, salvo poi poter cambiare in qualsiasi momento durante la gara col cosiddetto «flag to flag», cioè un cambio di moto non previsto nelle altre categorie. Le slick, cioè gli pneumatici da asciutto, sono rischiose come dimostra la caduta di Fabio Quartararo già durante il giro di ricognizione. La tensione sale, i piloti devono capire quali gomme montare, ma hanno poco tempo. La prima parte dello schieramento (circa 2/3) decide di iniziare la gara con gli pneumatici da bagnato, mentre il resto dei piloti (in prevalenza quelli che partono in fondo) opta per le slick.



















































La segretezza di Marquez: «Non dire niente a Ducati»

È qui che Marquez mette in atto il suo piano: «Questa moto deve essere rain, l’altra deve essere con le slick», le sue parole al capotecnico Rigamonti, il quale si rivolge tramite radiolina al box Ducati: «La moto numero 2 deve essere da asciutto, convertitela in dry». A quel punto Marquez si informa sugli altri piloti: «Pecco va con gomme da bagnato?», chiede. «Sì», gli risponde Rigamonti. «E Alex?», «Non lo so». Quindi Marc si rassicura sul regolamento: «Riga, se adesso vado a prendere l’altra moto parto dalla pit lane in ultima posizione, giusto? Senza Long Lap Penalty?». Il capotecnico chiede per conferma a Tardozzi, che però è certo: «Se fa così si becca il Ride Through». Marquez però è sicuro (sbagliando): «Sono sicuro, parto ultimo e basta. Sarebbe come se non hai fatto la normale procedura». Però serve la massima segretezza: «Quando mancano 3 minuti, se resta così, andiamo (al box). Mi devi poi dire te (Rigamonti) se la moto è pronta. Non dire niente a Ducati, facciamo noi». 

«Ducati non si aspettava una penalità»

L’obiettivo di Marquez era quello di sfruttare con le slick una pista sempre più asciutta e avere così un grande vantaggio sugli avversari, in pista con le gomme da bagnato. Quando scatta ai box, però, viene seguito da almeno 10 piloti, una scena abbastanza surreale che fa ritardare la partenza e che vanifica la sua strategia. A fine Gp ha parlato anche il direttore di gara Mike Webb: «Se un pilota lascia la griglia e va a cambiare le gomme, ha una penalità. Ducati non si aspettava un ride through ma solo una partenza dalla pit lane o dal fondo dello schieramento. Però la regola dice che, in quel caso, un pilota torna sulla sua casella dopo il giro di warm up e poi deve scontare un ride through. Quindi sì, hanno rischiato». 

2 aprile 2025 ( modifica il 2 aprile 2025 | 07:08)