La letteratura scritta dalle donne dilaga nelle librerie e nelle classifiche di vendita: un fenomeno visibile anche nel nostro Paese. Ma queste scrittrici riescono ad avere il giusto riconoscimento anche quando si tratta di premi prestigiosi?

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Buttando un occhio a quello che succede Oltremanica e esaminando il Booker Prize, il riconoscimento più importante in Gran Bretagna, le donne hanno rappresentato il 58 per cento delle vittorie e delle rose ristrette dei candidati a partire dal 2012. Quest’anno all’ultima selezione hanno avuto accesso tanti uomini quante donne. Non solo, il 54 per cento degli autori selezionati in partenza sono state donne.

E da noi? Ho analizzato gli albi d’oro dei tre premi più popolari: lo Strega, il Campiello e il Bancarella. Ebbene il primo (e probabilmente più ambito), nato nel 1947, è ancora terreno di “caccia” maschile. Dalla sua nascita al 1990 sono state sei le scrittrici a vincerlo: Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Fausta Cialente, Maria Bellonci, Annamaria Ortese e Lalla Romano.

Antonella Baccaro (foto di Carlo Furgeri Gilbert).

Tra il 1990 e il 2012 lo vincono in quattro: Mariateresa Di Lascia, Dacia Maraini, Margaret Mazzantini e Melania Mazzucco. Poi dal 2012 a oggi il numero cala. Sono in tre: Helena Janeczek, Ada D’Adamo e, l’anno scorso, Donatella Di Pietrantonio. La percentuale generale è bassa: il 16,6 per cento.

In compenso il premio Campiello dà soddisfazione alle scrittrici: su 62 premi assegnati, dal 1963 a oggi, 18 sono andati a letterate, pari al 29 per cento. Negli ultimi dieci anni le donne hanno vinto per sette volte, l’ultima quest’anno con Wanda Marasco.

Ancora più sorprendente l’analisi del Bancarella: qui su 72 premi assegnati dal 1953, 18 sono andati a scrittrici, esattamente un quarto. Ma soprattutto dal 2012 a oggi le vittorie femminili sono state 12 su 14. L’ultimo premio è andato a Milena Palminteri. Sarà il meccanismo di selezione ad aver determinato questo risultato? Il Bancarella viene assegnato partendo da una giuria di librai che valutano, tra l’altro, le vendite.

E torniamo al punto di partenza: le scrittrici hanno successo (anche) perché le lettrici sono prevalentemente donne, ma faticano ancora a farsi riconoscere dall’élite letteraria, saldamente dominata dagli scrittori.

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Gli articoli di Antonella Baccaro su iO Donna e sul Corriere della Sera.