Foto:  TgLa7.it

Salvatore Martelli

12 ottobre 2025

“Non prendo lezioni dagli asini”: Enrico Mentana al vetriolo chiude definitivamente la polemica con la Global Sumud Flotila. Il direttore del TgLa7 infatti aveva fatto arrabbiare – e non poco – la portavoce italiana del movimento, Maria Elena Delia, usando la parola “transumanza” per descrivere il ritorno a Gaza di centinaia di migliaia di palestinesi dopo la firma del cessate il fuoco.

 

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Tanto era bastato per far inorridire i ProPal che avevano criticato ampiamente il giornalista: “Mentana l’ha chiamata la ‘transumanza’ dei palestinesi. Transumanza è un termine che si usa per le greggi, per le vacche, per gli animali” aveva commentato a caldo Delia durante un evento a Bologna in cui era presente anche l’attivista egiziano Patrick Zaki.

Un commento che però che non si era fermato qui, anzi la portavoce della Flotila aveva accusato Mentana ancora più duramente: “Una certa narrazione è stata complice di questi due anni di genocidio e dei 75 anni precedenti di occupazione di Gaza e della Cisgiordania, dove non c’è Hamas ma c’è l’Autorità nazionale palestinese. L’informazione di questo Paese è stata quasi tutta parte integrante di questo sistema di complicità e questa informazione sta continuando a farlo”.

 

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Anche l’ex show girl Heather Parisi era intervenuta lanciando bordate contro Mentana “la Treccani descrive la transumanza come la migrazione stagionale del bestiame. Svelata la ragione del perché Mentana si è sempre opposto all’uso del termine genocidio per il popolo Palestinese. Per lui sono animali”.

Accuse e toni altissimi a cui ha risposto il diretto interessato sempre dagli schermi del suo Tg, con una frase sibillina che non ha lasciato spazio a ulteriori commenti: “Non prendo lezioni dagli asini – ha esordito Mentana – Solo chi non ha studiato può parlare di 75 anni di occupazione di Gaza e della Cisgiordania. Alla signora Delia regalerò una copia di Pastori d’Abruzzo di D’Annunzio così scoprirà che la transumanza non è in nessun senso bestiale, come non lo è la migrazione. Godetevi la comune speranza di pace, invece di spargere fiele e ignoranza”.