L’esecutivo vede 34 membri: Gérald Darmanin rimane alla Giustizia, così come Barrot agli Esteri, Lescure all’Economia e Dati alla Cultura. Cambio invece al Lavoro, con Farandou in sostituzione di Vautrin, che passa alla Difesa. Fuori dal governo il capo dei Républicains: al suo posto, all’Interno, il prefetto di polizia di Parigi, Laurent Nuñez. Il premier: “Governo di scopo, serve una legge di Bilancio”
È stato nominato nella serata di oggi, domenica 12 ottobre, il nuovo governo francese guidato da Sébastien Lecornu, riconfermato premier dal capo dell’Eliseo Emmanuel Macron dopo le dimissioni-lampo di qualche giorno fa. Composto da 34 ministri, l’esecutivo vede la riconferma di Gérald Darmanin a ministro della Giustizia, di Jean-Noel Barrot agli Esteri, di Roland Lescure all’Economia e di Rachida Dati alla Cultura. Cambio invece al vertice del ministero del Lavoro, con l’arrivo dell’ex presidente delle Ferrovie Jean-Pierre Farandou, in sostituzione di Catherine Vautrin, che passa alla Difesa. Esce dalla squadra di governo Bruno Retaillau, capo dei Républicains, partito che ha deciso di non entrare a far parte del nuovo esercutivo: al suo posto, il prefetto di polizia di Parigi, Laurent Nuñez.
Dall’Agricoltura alla Salute, tutti gli altri ministri
Monique Barbut è stata nominata ministro della Transizione ecologica, mentre Serge Papin è il ministro delle Piccole e Medie imprese e del Turismo. Annie Genevard sbarca all’Agricoltura, mentre Edouard Geffray arriva all’Istruzione e sostituisce l’ex premier Elisabeth Borne. Stéphanie Rist è la nuova ministra della Salute; Naïma Moutchou è la nuova ministra dell’Oltremare al posto di Manuel Valls. Françoise Gatel è nominata ministra al Territorio, mentre Amélie de Montchalin è ministra dei Conti pubblici. Non finiscono qui i nuovi volti: Philippe Baptiste viene infatti nominato all’Università e alla Ricerca, mentre Marina Ferrari è la nuova ministra dello Sport. Philippe Tabarot arriva ai Trasporti e Vincent Jeanbrun è il nuovo ministro della Città. Figurano, tra i ministri senza portafoglio, come delegati del primo ministro Aurore Bergé (Pari opportunità), Maud Bregeon (portavoce del governo), Laurent Panifous (Rapporti col Parlamento). Sono stati inoltre nominati ministri delegati Alice Rufo (Forze Armate) e Marie-Pierre Vedrenne (Interno).

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Lecornu: “Governo di scopo”
“È stato nominato un governo di scopo: dare una legge di Bilancio alla Francia entro la fine dell’anno”, ha affermato Lecornu in un post su X, commentando la nomina del nuovo esecutivo. “Ringrazio le donne e gli uomini che si impegnano in questo governo con assoluta libertà, al di là degli interessi personali e di parte. Una sola cosa conta: l’interesse del Paese”, ha sottolineato Lecornu. Martedì 14 ottobre, alle 14, si riunirà il primo Consiglio dei ministri.
Esclusi dal partito i Républicains al governo
I sei ministri dei Républicains entrati nel governo di Lecornu, nonostante la decisione del partito di non partecipare al nuovo esecutivo, sono stati espulsi dal partito e “cessano immediatamente le loro funzioni nei nostri organi direttivi”. È quanto ha sottolineato lo stesso partito in un comunicato. “I membri Lr che hanno accettato di entrare nel governo non possono più rivendicare l’appartenenza ai Républicains”, viene spiegato. I sei ministri Lr sono Annie Genevard (all’Agricoltura), Rachida Dati (alla Cultura), Vincent Jeanbrun (all’Edilizia abitativa), Philippe Tabarot (ai Trasporti), Sébastien Martin (all’Industria) e Nicolas Forissier (Francofonia).
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