Alberto Stefani imbocca la strada della diplomazia. Almeno per il momento. Il candidato presidente del Veneto per il centrodestra, infatti, fa sentire la propria voce ma sceglie di non rispondere direttamente alle recenti dichiarazioni dell’alfiere della coalizione avversaria, Giovanni Manildo.
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L’ex sindaco di Treviso, sabato mattina, presentando la nuova lista centrista a suo sostegno nella prossima tornata elettorale, aveva lanciato una stoccata diretta al Carroccio e al suo vicesegretario federale: «Ha vinto non la Lega di Zaia, cui impediscono persino di fare la lista o metterci il nome, ma quella di Salvini e Vannacci – aveva sottolineato Manildo -, una destra che flirta con gli estremismi e che vuole portarci fuori dall’Europa». Poi indice puntato direttamente contro il suo principale contendente a Palazzo Balbi: «L’onorevole Stefani, che da segretario regionale della Lega ha avallato tutte le scelte fatte o non fatte in questi anni, ha delle responsabilità enormi».
Stefani, impegnato domenica mattina in un incontro pubblico a Poiano (frazione di Verona) ha spiegato di essere sempre pronto al confronto leale e aperto con tutti, ma di evitare risposte a «critiche sterili». «Non parlerò mai male dei miei avversari – ha proseguito -. Ho occhi e cuore solo per i veneti e per il Veneto. Sono certo che questo sia il miglior modo di rispettare i cittadini e combattere l’astensionismo».