di
Greta Privitera
Sono tutti uomini: perlopiù civili (molti i ragazzi del Nova) ma anche soldati. La loro vita è ferma dal 7 ottobre 2023
DALLA NOSTRA INVIATA
TEL AVIV – La prima volta li incontri nei corridoi dell’aeroporto di Ben Gurion, appena atterri a Tel Aviv. Li rivedi per le strade, sui manifesti sbiaditi che hanno preso il posto delle pubblicità. Sono sugli adesivi che si attaccano alle macchine. Sventolano sui balconi con le bandiere israeliane. Capita di incrociarli anche stampati sulle t-shirt. I volti dei venti ostaggi vivi (28 quelli deceduti) rimasti a Gaza sono ovunque. Se il primo ministro Benjamin Netanyahu fatica a ricordare il numero preciso dei prigionieri, nella piazza di Tel Aviv, il suo popolo conosce tutto di loro. Le storie, i nomi e, soprattutto, le famiglie, che da due anni lottano perché tornino a casa. Manca poco ormai, «se tutto va bene», come dicono gli amici, per scaramanzia: è questione di ore e saranno liberati. Quelli in vita, sarebbero solo uomini. Civili e anche soldati: tanti i giovani. Il 7 ottobre, molti di loro sono stati rapiti dal Nova Festival, l’evento musicale in cui i terroristi hanno ucciso 400 persone.
Nella lista c’è Matan Angrest. Un soldato rapito dal suo carro armato mentre era in servizio, nel Sud di Israele. In questi mesi sua madre Anat è sempre stata in prima linea, dalla piazza ha gridato il nome del figlio e le colpe del primo ministro. Ci sono i gemelli Gali e Ziv Berman, rapiti dal kibbutz di Kfar Aza. Alcuni ex ostaggi hanno raccontato che i due fratelli sono stati tenuti divisi per tutto il tempo. Poi c’è Elkana Bohbot rapito al Nova Festival. Suo figlio Reem va all’asilo e ha costruito un binocolo per «cercare il papà», raccontano. Anche Rom Braslavski era al Nova. Faceva il servizio di sicurezza ed è stato ferito a entrambe le mani. Nimrod Cohen era un soldato come Matan e anche lui è stato preso mentre si trovava su un carro armato.
Ariel e Davide Cunio sono fratelli. Sono stati rapiti con altri cinque membri della loro famiglia, poi liberati. Evyatar David lo abbiamo visto ad agosto in un video atroce dove si scavava la fossa. Evyatar è stato sequestrato dal Nova. Anche Guy Gilboa-Dalal, mentre suo fratello è riuscito a fuggire. Maxim Herkin ha una figlia di tre anni che lo aspetta a casa. Preso dal Nova anche lui. Eitan Horn il 7 ottobre si trovava al kibbutz di Nir Oz per fare visita al fratello Iair, liberato a febbraio. Segev Kalfon è un altro giovane rapito al Nova: l’ultima volta è stato visto mentre fuggiva lungo l’autostrada. Anche Bar Kuperstein era al festival. Alcuni testimoni hanno raccontato che fosse rimasto per soccorrere i feriti.
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Omri Miran è stato prelevato dal kibbutz Nahal Oz quando le sue figlie avevano due anni e sei mesi. Eitan Mor era un’altra guardia di sicurezza del Nova, i suoi genitori sono tra i fondatori del Tikva Forum, le famiglie che si sono battute per fare pressione militare e non per un cessate il fuoco immediato. Yosef-Haim Ohana faceva il barista al festival musicale. C’era anche Alon Ohel. Pianista di talento, i suoi genitori hanno distribuito pianoforti in Israele e nel mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Avinatan Or è stato preso dal Nova con la sua ragazza, Noa Argamani, liberata da un’azione dell’esercito israeliano e tra i volti più noti degli ostaggi per il video che la ritrae su una motocicletta di Hamas. E poi c’è Matan Zangauker. Rapito dal kibbutz di Nir Oz e figlio di Einav, madre coraggiosa e spina nel fianco del governo di Netanyahu.
Ecco l’elenco completo degli ostaggi
Bar Kuperstein, Eviatar David, Yosef Haim Ohana, Segev Kalfon, Avinatan Or, Elkana Buchbot, Maxim Harkin, Nimrod Cohen, Matan Tsengauker, David Cuneo, Eitan Horn, Matan Engerst, Eitan Mor, Gali Berman, Ziv Berman, Omri Miran, Alon Ohel, Guy Gilboa-Dalal, Rom Breslavsky e Ariel Cuneo.
11 ottobre 2025 ( modifica il 13 ottobre 2025 | 06:26)
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