di
Paolo Condò

Quanto di buono ha mostrato fin qui l’Italia di Rino Gattuso risponde non solo al primo dubbio, il classico «chi siamo?», ma anche al secondo, il filosofico «dove andiamo?»

La prima domanda che ci poniamo tutti, ragazzi e maturi, unanimemente frustrati da un’assenza mondiale lunga due quadrienni e spiccioli, è se almeno stavolta riusciremo a tornarci. Ce n’è una seconda, che appartiene principalmente a chi ha visto il 2006, e magari il 1982 con tutto ciò che di apprezzabile l’Italia ha prodotto tra i suoi due picchi moderni: se infine ci qualifichiamo a questo benedetto Mondiale, cosa ci andiamo a fare?

Quanto di buono ha mostrato fin qui l’Italia di Rino Gattuso risponde non solo al primo dubbio, il classico «chi siamo?», ma anche al secondo, il filosofico «dove andiamo?». Playoff permettendo, andremo a un Mondiale nel quale le regole d’ingaggio sono un po’ taroccate, perché 16 nazionali europee su 48 iscritte sono troppo poche. E dunque, se ci passate il paradosso, qualificarsi risulta assai più difficile di percorrere un bel cammino una volta lì. È la fioritura dei centravanti ad aver cambiato il segno del nostro umore. Se si esclude il magico e non del tutto spiegabile Euro 2021, quando Chiesa parve pronto ad accollarsi i destini presenti e futuri dell’attacco azzurro, era dai tempi di Toni e Gilardino che non riempivamo l’area con quel mix di fisico, tecnica e presenza scenica che abbonda in Kean, Retegui e persino in Pio Esposito



















































Gattuso ha capito prima di tutti che una Nazionale moderna si costruisce con spirito laico, scegliendo il modulo in base alla quantità di giocatori forti che hai nei vari ruoli. Colpita da improvviso benessere in area avversaria, e discretamente provvista anche in altre zone del campo, all’Italia manca soltanto un Yildiz, ovvero un 10 da piazzare dietro la punta. Per questo Gattuso ne mette due: perché se sulla trequarti non c’è l’uomo deputato all’ultimo passaggio, tanto vale farlo in area di rigore. Il resto ha funzionato contro squadre modeste. Siamo curiosi di vederlo alla prova in condizioni meno agevoli (la Norvegia a San Siro, per esempio), e aperti alla speranza non soltanto di andare in America, ma di restarci per un bel periodo.

13 ottobre 2025 ( modifica il 13 ottobre 2025 | 07:04)