Geraint Thomas è sempre più vicino alla conclusione della sua lunghissima carriera. Il 39enne gallese, che saluterà definitivamente il gruppo al prossimo Tour of Britain 2025, ha portato a termine il Tour de France 2025, che per lui è stato il numero 14 affrontanto nell’arco della sua esperienza agonistica (di questi, uno solo lo ha visto ritirarsi). Dal punto di vista dei risultati, non sono state tre settimane memorabili (58esimo in classifica generale, con un 31esimo posto come miglior piazzamento di giornata), ma l’obiettivo della bandiera della Ineos Grenadiers era quello di esserci fino in fondo e di godersi le sensazioni che il Tour de France sa dare.
“L’ultima tappa è stata la conclusione più dura di tutti i Tour che ho fatto – i pensieri in libertà di Thomas durante la trasmissione audio Watts Occurring, prodotta da lui e dall’ex compagno di squadra Luke Rowe – Non solo per la salita, ma anche per la pioggia e per il modo in cui ci siamo avvicinati. Avevo pensato che fosse il modo peggiore per chiudere la mia esperienza al Tour, ma l’ultimo circuito è stato fantastico. C’era un’atmosfera incredibile. Non sono molto convinto del percorso da ultima tappa, ma quel circuito rimarrà sempre con me: sarà quello che mi mancherà di più una volta smesso, sentirsi come una rockstar senza dover suonare una chitarra…”
Thomas saluta il Tour de France dopo averlo vinto, nel 2018, ed esserci salito sul podio nel 2019, da secondo, e nel 2022, da terzo. Il primo lo corse nell’ormai lontanissimo 2007, con la maglia della Barloworld: “Quest’ultimo non me lo sono proprio goduto, è strano pensare che dopo di questo non ci sarà più nulla – il pensiero di Thomas – Siamo sempre proiettati sul ‘qui e ora’ e non guardiamo mai un po’ più avanti. Quando sarò a casa, riguarderò le immagini e leggerò i messaggi che mi saranno arrivati, realizzerò: è davvero finita”.
Il gallese sottolinea: “Lascio al momento giusto, sono molto felice che questo sia il mio ultimo anno. Visto com’è il gruppo adesso, sono felice di dire addio. Non è solo per il modo di correre, ma in generale per il livello di rispetto Probabilmente, in gruppo ci sono più ragazzi giovani rispetto a prima e quindi c’è modo di fare principalmente più giovanile, però… Poi, non bevono neanche birra – scherza Thomas – A parte Thymen Arensman, che è proprio un bravo ragazzo. Comunque, è un mondo diverso dal mio e mi sento come se mi stessi trasformando in mio padre. Forse, sono semplicemente diventato vecchio”.