Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Esistono delle biblioteche in cui a essere letti non sono i libri ma le persone. Le trame di saggi o romanzi lasciano spazio ai ricordi di chi ha deciso di condividere la sua storia con degli sconosciuti. È un esperimento sociale che si chiama “human library” -“biblioteca umana”- e verrà utilizzato sabato 11 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano per affrontare il tema del disagio psichico, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla salute mentale (venerdì 10 ottobre). Per la ricorrenza internazionale che dal 1992 sensibilizza le persone sui temi della salute mentale, la Fondazione Empatia, insieme a diverse organizzazioni partner tra cui la Cooperativa Lotta contro l’emarginazione (socia del CNCA Lombardia), ha scelto di far raccontare a 14 “libri”, ovvero persone che hanno vissuto o stanno vivendo un disagio mentale, la propria storia. Le regole sono semplici: come in una qualsiasi biblioteca, ogni visitatore troverà all’ingresso un “bibliotecario” che gli mostrerà un catalogo di “libri-persone”, in cui con un titolo e una breve descrizione verranno presentate le storie dei 14 libri coinvolti. Il lettore potrà quindi scegliere quale “libro” ascoltare, in un colloquio individuale di circa mezz’ora, uno di fronte all’altro. Lo scopo è quello di promuovere l’incontro, rompendo i pregiudizi che accerchiano le persone portatrici di disagio mentale, gli operatori e le famiglie. “Le biblioteche umane -spiega Cristina Savino, responsabile della formazione per Fondazione Empatia- ambiscono a cambiare la prospettiva della narrazione: non più riportata da tecnici, ma dal basso, da chi ha attraversato il disagio o lo sta ancora abitando”. Per il CNCA Lombardia la forza di questo strumento sono proprio le storie raccontate: “In un’epoca in cui siamo sempre con lo sguardo basso a guardare il telefono -aggiunge Paolo Cattaneo- quest’esperienza porta a osservarsi negli occhi, a prestare attenzione, in una conversazione intima e diretta dove si conosce l’altro per poi ritornare a sé stessi arricchiti”. Iniziative come le biblioteche umane erano già arrivate a Milano in diversi luoghi della città, tra cui il Museo del Novecento, il Mudec, il Palazzo della Regione Lombardia e varie università. Come racconta Davide Motto, responsabile area salute mentale di Cooperativa lotta contro l’emarginazione, uno degli aspetti più interessanti delle biblioteche viventi è proprio quello di riuscire a raggiungere tantissime persone che non hanno necessariamente una correlazione con la salute mentale. “È quasi come andare a teatro, ma i racconti sono veri”. I 14 “libri” sono inseriti in progetti cofinanziati dal Comune di Milano, come AccogliMi Plus per i più giovani e R3 insieme per Recovery per gli adulti. L’appuntamento è sabato 11 ottobre dalle 9.30 alle 12.30, al Teatro Franco Parenti.