Sono laboratori ad alta sicurezza dove è possibile studiare i virus per contrastarli o per creare nuovi farmaci e kit diagnostici: ne esistono pochi in Piemonte e nessuno di queste dimensioni. Vengono inaugurati domani – martedì 14 ottobre – alle 10 al Centro Ipazia di corso Trieste a Novara, sede del Centro di eccellenza per la ricerca traslazionale sulle malattie autoimmuni e allergiche Caad dell’Università del Piemonte Orientale.

Tra strutture e attrezzature, è un investimento di circa 3 milioni di euro finanziati dall’ateneo e da bandi regionali.

Novara alla ricerca di nuovi volontari per studiare come invecchiare bene

Barbara Cottavoz

22 Settembre 2025

La mancanza di un laboratorio di biosicurezza e l’urgenza di realizzarlo sono emerse fortissime durante la pandemia. Né l’ospedale di Novara né quello di Alessandria (e tanto meno gli altri più piccoli del Piemonte Orientale) erano dotati di una struttura in cui isolare, caratterizzare e studiare gli agenti infettivi, a cominciare appunto dal Covid che in quel momento mieteva vittime. «Purtroppo noi stavamo a guardare mentre altri atenei e ospedali potevano eseguire studi e pubblicazioni che qui non erano possibili proprio perché mancavano i laboratori dove lavorare in sicurezza» spiega la professoressa Marisa Gariglio, direttrice del Caad.

Al servizio delle società farmaceutiche

In tempo di «pace» come questo, al di fuori cioè di una pandemia, la necessità di un laboratorio di biosicurezza dove svolgere ricerca riguarda, ad esempio, i micobatteri tra cui quello della tubercolosi che sta rialzando la testa, e i virus portati dalle zanzare, come i casi di West Nile che si sono registrati anche in queste zone. Non solo: con questa struttura, costosa e rara, l’Università può mettersi al servizio delle società farmaceutiche che necessitano di studi sui virus per creare nuovi farmaci o modelli diagnostici.

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Barbara Cottavoz

19 Settembre 2025

I laboratori sono pronti e si trovano nella torre del Centro Ipazia, al di sotto degli ambulatori distaccati dell’ospedale Maggiore. Tra pochi giorni «chiuderanno» e la porta si aprirà solo ai ricercatori equipaggiati per garantire l’isolamento ma prima del blocco saranno presentati al pubblico e agli accademici con un convegno scientifico in calendario domani dalle 10.

I saluti delle autorità

Dopo i saluti del rettore Menico Rizzi, la professoressa Gariglio e il dirigente della Divisione Edilizia, E-procurement, Patrimonio e Sicurezza di Upo, l’architetto Claudio Tambornino, illustreranno il lavoro che consentiranno di svolgere e le attrezzature di cui sono dotati. Segue un approfondimento scientifico con tre ospiti di primo piano nell’ambito della ricerca sulla genetica molecolare: Loris Rizzello (Università di Milano), Daniela Cirillo (San Raffaele, Milano) e Federico Gobbi (Negrar, Verona).

I laboratori saranno a disposizione della comunità scientifica a cominciare dagli ospedali del territorio, per analizzare i virus in situazioni difficili da interpretare e diagnosticare: «Non si sa mai di quale infezione sia portatore il soggetto malato e i laboratori di biosicurezza permettono di isolare gli agenti senza pericolo».

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Lorenzo Rotella

11 Settembre 2025