San Giorgio di Piano (Bologna), 13 ottobre 2025 – Una mattinata tragica, quella di oggi, nella zona industriale di Stiatico di San Giorgio di Piano. La quiete della Bassa bolognese è stata spezzata dall’ennesima morte sul lavoro.
A perdere la vita, poco dopo le 9.30, un bengalese 29enne, Md Billal.
Il giovane stava lavorando alla Righi Lavorazioni Meccaniche di via Coventry, a Stiatico. Azienda dove il giovane straniero era assunto in regola e a tempo indeterminato. Il 29enne stava transitando dal reparto in cui erano in corso alcune lavorazioni al tornio. L’addetto, infatti, lavorava in altro reparto.
Questa mattina qualcosa è andato storto: un pezzo di un macchinario gli è caduto sul capo, non lasciandogli scampo.
Il 29enne è morto sul colpo.
Sul posto, avvisati dai colleghi sotto choc, i sanitari del 118 con un’automatica.
I soccorsi e le indagini
I soccorsi, però, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Sulla scena del tragico incidente anche i carabinieri della stazione di San Giorgio di Piano con varie pattuglie.
Stanno svolgendo loro, ora, insieme alla Medicina del Lavoro, le indagini per capire cosa sia potuto succedere: sotto la lente il funzionamento del macchinario a cui il giovane stava lavorando.
Chi era la vittima
Md Billal, residente a San Giorgio di Piano e domiciliato a Bologna, era in Italia già da qualche anno. La sua famiglia risulta essere ancora in Bangladesh.
I sequestri
E’ stato posto sotto sequestro il macchinario e anche l’area, dello stabilimento, dove è posizionato.
Sciopero di due ore per tutti i metalmeccanici
Proclamato dalla Fiom Cgil uno sciopero di due ore per la giornata di domani, martedì 24 ottobre, a fine turno “per tutti i lavoratori e le lavoratrici metalmeccaniche della provincia”.
I sindacati hanno organizzato anche un presidio, sempre domani, alle 15.30 davanti ai cancelli dell’azienda Righi in cui è avvenuto il tragico incidente.
“Esternalizzare, frammentare la produzione, continuare a mettere in sfrenata competizione chi per vivere ha bisogno di lavorare non può più essere considerato una giustificazione per la riduzione dei diritti, dei salari e delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro”, recita una nota.
E ancora: “La mancanza di sicurezza è un fattore strutturale, se non strategico, del modo di fare impresa in questo paese e i numeri continuano a dirci impietosamente che la vita dei lavoratori viene continuamente messa in secondo piano rispetto ai profitti delle imprese. Proprio nelle aziende artigiane e nelle piccole industrie si concentra tanta della nostra attività sindacale, in quei luoghi del lavoro spesso resi invisibili ma comunque determinanti nelle catene del valore anche delle grandi realtà industriali del territorio bolognese”.