Susie Wolff non arretra dopo l’indagine FIA del 2023: “Non permetterò a nessuno di mettere in dubbio la mia integrità”

La disputa tra Susie Wolff e la FIA non è ancora chiusa. La direttrice della F1 Academy ha confermato che la sua azione legale per diffamazione contro la Federazione è ancora in corso, a quasi due anni dall’inizio della vicenda che aveva scosso il paddock di Formula 1.

Tutto era cominciato nel dicembre 2023, quando la FIA aveva annunciato una revisione sul potenziale conflitto d’interessi tra il ruolo di Susie, a capo della F1 Academy, e quello di suo marito Toto Wolff, Team Principal della Mercedes. L’indagine, durata appena 48 ore, si era conclusa con un nulla di fatto: la FIA aveva dichiarato di essere soddisfatta delle misure di sicurezza adottate per evitare scambi impropri di informazioni.

Tuttavia, per Susie Wolff, il danno d’immagine era già stato fatto. “Mi sono rifiutata di essere trattata in quel modo – ha spiegato al The Times – Quella vicenda ha generato una quantità enorme di articoli che mettevano in dubbio la mia integrità. Non permetterò che accada di nuovo.”

Da parte della FIA, invece, non sono arrivati ulteriori commenti. L’ultima dichiarazione ufficiale risale proprio al dicembre 2023, quando l’ente aveva specificato che “le misure adottate da Formula One Management sono sufficientemente robuste per prevenire qualsiasi divulgazione non autorizzata di informazioni riservate”.


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Il sostegno del paddock

Dopo la chiusura lampo dell’indagine, nove dei dieci team di F1 avevano pubblicato comunicati praticamente identici per smentire di aver mai segnalato un conflitto d’interessi. Nonostante ciò, Wolff ha deciso di proseguire con la sua azione legale, che definisce tuttora un “processo in corso”.

La battaglia legale di Susie Wolff ha trovato quindi un importante sostegno pubblico, in particolare da parte di Lewis Hamilton, che si è schierato apertamente al suo fianco.

“È una donna coraggiosa e un vero leader,” ha dichiarato il sette volte campione del mondo. “In un ambiente dove spesso le persone vengono messe a tacere, la sua decisione di agire all’esterno del sistema manda un messaggio forte. Serve più trasparenza, più responsabilità. E spero che la sua battaglia porti un cambiamento reale, soprattutto per le donne.”

Al momento, non ci sono date precise per la conclusione del procedimento, ma è chiaro che Wolff non intenda arretrare: la difesa della propria reputazione resta la sua priorità assoluta.

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Crediti immagine di copertina: F1InGenerale