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Redazione Milano

Con 21 voti contrari, 9 favorevoli e 6 astenuti, il Consiglio comunale ha bocciato l’istanza dei Verdi che chiedeva di fermare il gemellaggio. In piazza Scala i manifestanti si sono spinti contro le transenne e sono stati respinti a manganellate

Caos in Consiglio comunale, a Milano, e seduta momentaneamente sospesa dopo la votazione dell’ordine del giorno, promosso dai Verdi e in particolare dal consigliere Carlo Monguzzi per la sospensione del gemellaggio tra Milano e Tel Aviv. Tensione e tafferugli al presidio pro Pal in piazza Scala. 

L’ordine del giorno è stato votato per punti e l’istanza sul gemellaggio è stata bocciata con 21 contrari, 9 favorevoli e 6 astenuti. Dal settore riservato al pubblico dove erano presenti attivisti Pro Pal, già in presidio anche nel pomeriggio fuori da Palazzo Marino, si sono levate proteste e cori come «Milano lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare». Monguzzi ha srotolato la bandiera della Palestina in Aula e si è poi unito alle proteste nel settore del pubblico. Le proteste sono durate diversi minuti e la presidente dall’Aula Elena Buscemi ha fatto sgombrare i manifestanti dopo averli richiamati a più riprese. La seduta è poi ricominciata.



















































Alessandro Capelli, segretario del Pd Milano Metropolitana, ha presentato «con la nostra capogruppo Beatrice Uguccioni, un ordine del giorno che propone tra le altre cose l’avvio di un gemellaggio tra Milano e Gaza City», che sarebbe «un atto di responsabilità istituzionale e un impegno politico verso una città che dovrà ricostruirsi a partire dalla distruzione e dalle macerie degli ultimi anni». Dopo un acceso scambio in Aula tra i consiglieri di maggioranza e opposizione i lavori sono stati sospesi e la presidente Elena Buscemi ha poi annunciato la decisione di «rinviare la discussione» in modo da «ripresentare il testo» agli uffici e poi portarlo in Aula, probabilmente già nella prossima seduta. Il commento di Mariastella Gelmini (Noi Moderati): «Bene che diversi consiglieri di sinistra abbiano cambiato idea e abbiano scelto di non interrompere i rapporti tra Milano e Tel Aviv, ma è surreale che ora il Pd proponga il gemellaggio con Gaza City senza che prima siano costruite le necessarie garanzie democratiche. Il gemellaggio tra Milano e Tel Aviv nasce oltre 30 anni fa, oggi questo legame non va cancellato ma rafforzato».

Milano, il Consiglio comunale conferma il gemellaggio con Tel Aviv: caos in aula e tensione al presidio pro Pal

All’esterno di Palazzo Marino, intanto, si erano radunate centinaia di persone dietro il grande striscione «Milano antisionista. No gemellaggio», insieme alla nuova denominazione «piazza Gaza». I manifestanti hanno iniziato a spingere contro le transenne a protezione di Palazzo Marino urlando «vergogna». I poliziotti in tenuta antisommossa, a quel punto, li hanno respinti usando anche i manganelli. Gli attivisti sono poi partiti in corteo.

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In piazza è scesa anche una manifestante sventolando la bandiera israeliana con il nastro giallo per chiedere il ritorno degli ostaggi. La donna è stata contestata da un gruppo di manifestanti pro Pal, prima che la Digos intervenisse allontanandola. «Non mi vergogno, è stato quel che è stato, noi siamo felici per i ragazzi che sono tornati a casa e speriamo che oggi sia l’inizio della pace», ha detto la signora, sottolineato che la bandiera portata in piazza è «un simbolo di pace».

Il corteo dei manifestanti pro Palestina si è quindi mosso da piazza Scala lungo corso Venezia, sempre circondato dalle forze dell’ordine. Centinaia le persone in marcia, con gli slogan «Free free Palestine», «Palestina libera», «Ora e sempre resistenza», per concludersi in piazzale Loreto.

Milano, il Consiglio comunale conferma il gemellaggio con Tel Aviv: caos in aula e tensioni al presidio pro Pal, corteo in centro


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13 ottobre 2025 ( modifica il 13 ottobre 2025 | 23:13)