E’ una settimana molto importante per il ciclismo italiano e non solo. Di fatto è quella che chiude la stagione europea e in questo contesto il Veneto diventa la capitale del ciclismo. Come dicono anche i corridori: “Ci sono le corse di Pippo”… di Pozzato per chi lo conosce meno.

L’ex pro’, ormai da qualche anno con PP Sport Events, ha portato una ventata di aria fresca nel modo di concepire gli eventi ciclistici. Eventi, appunto, non solo gare. Ovvio che la parte tecnica e agonistica resta centrale, com’è giusto che sia, ma questo non vieta di espandere il concetto anche allo show, al divertimento e al coinvolgimento di persone non legate strettamente al ciclismo. Ma andiamo con ordine e scopriamo questi appuntamenti.

Il primo Giro del Veneto Women: 116 km e circa 800 metri di dislivello. Sarà una gara dall’esito affatto scontato

La versione maschile invece sarà di 169,5 km e 1.500 m di dislivello. Anche qui carte aperte a più scenari

Il primo Giro del Veneto Women: 116 km e circa 800 metri di dislivello. Sarà una gara dall’esito affatto scontato

La versione maschile invece sarà di 169,5 km e 1.500 m di dislivello. Anche qui carte aperte a più scenari

Giro del Veneto

La settimana del ciclismo veneto inizia mercoledì con una delle classiche più antiche d’Italia, il Giro del Veneto, con partenza da Vicenza e arrivo a Verona. E qui ecco subito la novità più importante: il Giro del Veneto Women. E dire che questa per anni era rimasta ferma al palo…

«Alla gara femminile – spiega Pozzato – ci pensavamo già da un po’. Ora è stato possibile realizzarla. Ne abbiamo parlato con la Lega e il riscontro è stato subito buono. Peccato solo che il calendario internazionale, così strutturato con ancora le gare WorldTour in Cina, ci penalizzi. E non solo per questa gara, ma per tutto l’insieme. Non è un caso che stiamo lottando per uno spostamento degli eventi nella prima parte di settembre. Pensate che bello sarebbe avere Pogacar o Evenepoel, Pedersen o Van der Poel che vengono a correre per preparare il mondiale…

«Detto questo – prosegue – il tracciato tra uomini e donne è lo stesso, con il gran finale sul circuito delle Torricelle, quello del mondiale 2004. La differenza è che le donne lo percorreranno due volte, mentre gli uomini cinque». In tutto saranno 169,5 chilometri per gli uomini e 116 per le donne, entrambi con partenza da Vicenza: alle 9,30 le donne, alle 13 gli uomini.

Lo scorso anno la Serenisisma Gravel fu stoppata a causa del maltempo, altrimenti ha regalato sempre grandi sfide e grandi parterre (qui il primo iridato, Gianni Vermeersch)

Lo scorso anno la Serenisisma Gravel fu stoppata a causa del maltempo, altrimenti ha regalato sempre grandi sfide e grandi parterre (qui il primo iridato Gianni Vermeersch)

Serenissima Gravel

Un giorno di pausa ed ecco la Serenissima Gravel, in programma a Cittadella, Padova, venerdì 17 ottobre. Anche qui le novità non mancano, la prima delle quali è che la prova è aperta anche agli amatori, che partiranno pochissimo dopo i professionisti.

«La Serenissima – spiega Pozzato – la facciamo sul percorso che fu teatro del mondiale 2022. Da quest’anno è aperta anche agli amatori. La cosa bella è che corrono vicinissimi ai pro’, si immedesimano, vivono la stessa atmosfera. Una formula molto bella, ma resta la problematica tecnica: soste, assistenza, modalità di partenza. Da anni sosteniamo la necessità di una normativa specifica per il gravel. Non si sa ancora se valgano le regole della strada o dell’off-road. Qui si passa su strade bianche, sentieri demaniali e terreni privati, strade provinciali… ed è una vera gara, non un evento in cui ti dò la traccia GPS e ti aspetto all’arrivo. Sarà comunque uno spettacolo: in queste edizioni la Serenissima ci ha regalato immagini spettacolari e corse avvincenti».

Il percorso prevede un grande anello di 37,5 chilometri da ripetere quattro volte nel quadrante nord-ovest di Cittadella. In tutto si affrontano 151 chilometri con appena 200 metri di dislivello. Ma guai a pensare a un arrivo in volata…

Il Muro della Tisa, lo stesso che affronteranno i pro’. Sarà un piccolo stadio anche per gli amatori (foto PPSport Events)

Il Muro della Tisa, lo stesso che affronteranno i pro’. Sarà un piccolo stadio anche per gli amatori (foto PPSport Events)

Veneto-Go

Sabato 18 torna protagonista anche il mondo amatoriale con la Veneto-Go, l’anello di congiunzione fra il mondo degli appassionati, dei professionisti e dei tifosi.

«Questo è un evento a cui teniamo moltissimo – racconta Pozzato – si percorrono le strade della Veneto Classic, le stesse che faranno i professionisti il giorno dopo. L’intento è far sì che la gente resti sul posto, che si goda il weekend di festa e di ciclismo, ma non solo».

In effetti c’è tanto da vedere in zona, oltre alla corsa. Le Ville Palladiane, Bassano del Grappa, sede dell’evento, e le colline del Prosecco poco più dietro offrono un contorno perfetto.
La Veneto-Go parte da Cartigliano e ricalca i 100 chilometri finali della Veneto Classic: dentro ci sono la Rosina, gli strappi in pavé e persino lo sterrato. Come nelle classiche del Nord, come alla Strade Bianche. Un grande evento per gli appassionati, che anticipa quello dei pro’.

PP Sport Events stima la presenza di circa 15.000 persone nei giorni feriali per questi eventi. Chissà quante saranno nel weekend… E quante di più potrebbero essere se il calendario internazionale vedesse gli eventi anticipati a settembre, con il richiamo di ancora più atleti di punta…

Il profilo della Veneto Classic, che chiude la “settimana veneta”: 178 km e oltre 2.300 m di dislivello

Lo strappo in sterrato della Diesel Farm, se non è stato decisivo ai fini della vittoria, ha però segnato le sorti della gara (foto PPSport Events)

Il profilo della Veneto Classic, che chiude la “settimana veneta”: 178 km e oltre 2.300 m di dislivello

Lo strappo in sterrato della Diesel Farm, se non è stato decisivo ai fini della vittoria, ha però segnato le sorti della gara (foto PPSport Events)

Veneto Classic

E infine, domenica 19 ottobre, si chiude con la Veneto Classic, la creatura di Pozzato, il suo gioiello della corona. E’ la corsa che racchiude tutte le sue idee innovative, a partire dal disegno tracciato, ma anche da ciò che vi ruota attorno.

«La Veneto Classic è il mio sogno – dice con orgoglio – è una gara dalle grandi potenzialità. Ha le caratteristiche delle classiche del Nord: pavé, muri, sterrati. E’ dura, ma aperta a più scenari».

Pozzato insiste molto sul concetto del circuito e anche in questo caso non si smentisce: la Veneto Classic è strutturata su tre grandi anelli, così che il pubblico possa divertirsi e vivere la corsa.
«La mia idea – prosegue – è quella di avvicinare anche chi non è un intenditore di ciclismo, di farlo divertire e poi, perché no, di farlo appassionare e salire in bici. Per questo, sulla Tisa, la salita in pavé, abbiamo potenziato le telecamere, allestito un maxischermo e portato un deejay».

Si parte da Soave, dove l’amministrazione comunale ha accolto con entusiasmo il progetto. E’ stata tolta una salita iniziale, ma inserita quella di Breganze, anche se non si arriverà fino in cima: si scenderà passando per Colceresa e lo strappo di San Giorgio. Pozzato assicura scenari incredibili, scorci unici sulle colline dei vigneti veneti.

Dopo un primo passaggio sulla Tisa, si entra nel circuito della Rosina, che verrà affrontato due volte anziché tre. «Altrimenti sarebbe diventato troppo lungo e troppo duro», puntualizza Pozzato. Quindi ecco l’anello della Tisa, da percorrere cinque volte. «Sarà un vero spettacolo. Il pubblico potrà vedere i corridori ogni 20 minuti, senza mai annoiarsi. Usciti da questo circuito, ci sarà il finale classico con la Diesel Farm, la salita in sterrato e l’arrivo a Bassano, tra le mura e il Ponte degli Alpini».