La piccola è stata dichiarata morta dai medici dell’ospedale Ca’ Foncello: accertamenti in corso da parte dei carabinieri. A dare l’allarme le due professioniste
Era al suo quarto parto in casa, una scelta che aveva sempre difeso e rivendicato come naturale e consapevole. Negli anni aveva anche rilasciato interviste ai giornali locali e parlato pubblicamente dei benefici del parto domestico a diversi incontri lungo la Pedemontana Trevigiana. Aveva raccontato la serenità dei suoi precedenti tre figli nati tra le mura di casa. Ma stavolta, quella che doveva essere un’altra nuova nascita felice si è trasformata in una tragedia spaventosa: la quarta figlia è morta poche ore dopo essere venuta alla luce.
La chiamata al pronto soccorso
«Siamo affranti — ha confessato la famiglia ai vicini e ai conoscenti — ma la nostra bambina sarebbe purtroppo morta comunque. Ci è stato spiegato che la causa è un difetto congenito, una malformazione di una vena cerebrale che avrebbe provocato un’emorragia fatale. Nulla avrebbe potuto cambiarne l’esito». La piccola è nata verso le cinque del mattino di domenica, in un’abitazione di Borso del Grappa, sulla Pedemontana, zona assurta alle cronache durante il periodo del Covid anche per la bassa percentuale di residenti vaccinati e l’alta diffusione del virus. Attorno alle nove della mattina, le due ostetriche che assistevano il parto — entrambe libere professioniste non legate servizio sanitario pubblico e anche loro molto note nella vasta comunità di mamme che preferiscono le nascite tra le mura domestiche — hanno notato una progressiva difficoltà respiratoria e chiamato immediatamente i soccorsi. Subito dopo l’arrivo dell’ambulanza, è arrivato anche l’elicottero per accelerare le procedure di trasporto all’ospedale di Treviso nel reparto delle emergenze neonatali. Ricoverata in terapia intensiva, le condizioni della neonata però non sono migliorate. A due ore dall’arrivo in ospedale si sono ulteriormente aggravate fino allo choc emorragico che ne ha causato la morte poco dopo le 11 del mattino.
Sui social commenti d’odio contro i genitori
La Procura di Treviso, informata con una segnalazione dell’Usl 2 Marca Trevigiana, ha disposto l’autopsia sul corpo della piccola e, sulla base delle risultanze, potrebbe aprire un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo. Nel mirino degli inquirenti c’è l’operato delle due ostetriche che in ogni caso sono già state segnalate all’Ordine professionale da parte dell’Usl. A chiarire le cause del decesso comunque sarà l’autopsia, disposta dal pm Giulio Caprarola. In paese, intanto, il dolore si mescola all’indignazione per i commenti feroci comparsi sui social contro la coppia di genitori.
«Sappiamo bene che partorire in casa è una scelta del tutto legittima se ci sono tutte le condizioni di sicurezza — è intervenuta in difesa della famiglia la sindaca di Borso del Grappa, Fiorella Ravagnolo —. Conosco la famiglia e so che questa gravidanza era stata seguita con attenzione e non aveva presentato alcuna anomalia. I genitori stanno vivendo il peggior dolore che si possa immaginare e le critiche che sento o i commenti d’odio che leggo sui social sono inaccettabili. Questa è una tragedia, non una colpa da additare».
Ma se la prima cittadina di Borso difende a spada tratta le scelte dei suoi cittadini, di diverso avviso è il direttore generale dell’Usl 2, Francesco Benazzi. «È vero che il parto in casa non è vietato da nessuna legge — ha puntualizzato — ma è una pratica che da medico sconsiglio vivamente. In caso di complicazioni, ogni secondo è decisivo: in ospedale possiamo intervenire con tempestività e con tutte le risorse necessarie per evitare una tragedia. Per intervenire in un’abitazione privata invece ci sono i tempi tecnici del trasporto e, in caso di emergenza, anche un minuto di ritardo può essere fatale».
13 ottobre 2025 ( modifica il 13 ottobre 2025 | 20:53)
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