La donna, Monica Lorenzatti, nell’incidente avvenuto nel 2017 perse la figlia Gioia Virginia Casciani di 9 anni, la nipote Ginevra Barra Bajetto di 17 anni e la sorella Graziella. Per il giudice “aveva a disposizione almeno 70 metri per rallentare, uno spazio sufficiente ad arrestare la marcia prima dell’impatto”. Condannato a due anni anche l’autista del tir contro il quale si è scontata l’auto delle vittime

È stata condannata a due anni Monica Lorenzatti, la mamma di una delle giovani vittime del tragico incidente stradale avvenuto in A22 nel 2017. Nell’impatto persero la vita Gioia Virginia Casciani di 9 anni, Ginevra Barra Bajetto di 17 anni e Graziella Lorenzatti, rispettivamente la figlia, la nipote e la sorella della donna condannata per omicidio colposo. Nelle motivazioni della sentenza il giudice Massimo Rigon ha affermato che Lorenzatti “aveva a disposizione almeno 70 metri per rallentare, uno spazio sufficiente ad arrestare la marcia prima dell’impatto o consentirle di arrivare all’urto a velocità ridotta”. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti infatti la donna stava andando a una velocità di 90 km all’ora tenendosi a una distanza di 30 metri dal tir davanti a lei. Pertanto, ha sottolineato il magistrato, avrebbe avuto tutto il tempo e lo spazio per frenare o superare il camion ed evitare così l’impatto che ha portato alla morte delle tre persone che viaggiavano con lei.

Donna condannata: “Luci stop del tir non funzionavano”

Come ricorda il Corriere della Sera, dopo la lettura del dispositivo della sentenza avvenuta lo scorso marzo Monica Lorenzatti evav ribadito che “la verità non è quella emersa” aggiungendo di non avere più nulla da perdere dopo la morte della sua famiglia. Come riferito dalla donna, infatti, il tir contro il quale la macchina delle donne si è schiantata avrebbe frenato improvvisamente e le “luci degli stop, come accertato dalla consulenza tecnica, non funzionavano”, come ricordano anche i legali di Lorenzatti, Claudio Tasin, Karol Pescosta e Marco Rossi. Per il giudice, però, non ci sono prove valide del mancato funzionamento delle quattro frecce e pertanto non può essere accolta la replica degli avvocati di Lorenzetti.

Condannato anche l’autista del tir

La frenata improvvisa dell’autista del tir, Alberto Marchetti, è stata confermata dalle indagini e ha portato il giudice a decidere di condannare anche l’uomo 67enne a due anni per omicidio colposo. “Una frenata ingiustificata e imprudente”, ha motivato il magistrato: Marchetti infatti, come le perizie hanno dimostrato, ha inchiodato il mezzo pesante passando da 90 a 7 km all’ora in soli cinque secondi. “Non c’è dubbio – si legge nelle motivazioni della sentenza – che l’aver frenato energicamente e repentinamente senza che vi fosse necessità, costituisca un comportamento pericoloso e idoneo a intralciare la circolazione”. Le colpe dell’autista, per il giudice, non implicano però una minore responsabilità da parte di Monica Lorenzatti che avrebbe potuto “arrestare l’auto” in tempo.

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