Foto L. Comuzzo/Ag. Ciamillo Castoria
Legabasket ci ha regalato un weekend di grande basket ci ha regalato prestazioni scintillanti, conferme attese e qualche pesante battuta d’arresto. Tra sorprese e certezze, il campionato italiano continua a offrire spunti interessanti, tra veterani sempre affidabili e nuove leve pronte a prendersi la scena.
Come ogni settimana, è tempo di tirare le somme e scoprire chi ha brillato davvero e chi, invece, ha lasciato a desiderare.
Ecco il nostro quintetto top e quintetto flop della giornata.
Legabasket: ecco il quintetto top di giornata
Christian Vital (Bertram Tortona): lo abbiamo imparato lo scorso anno. Sa accendersi in un amen e infiammare le retine avversarie. 20 punti, 7/10 al tiro e 6 assist nel netto successo su Treviso. E’ il riferimento offensivo di coach Mario Fioretti e lui risponde sempre presente.
Jordan Ford (Trapani Shark): a Trento lo ricordavamo esattamente così. Giocatore in grado di far girare la squadra, si, ma anche di mettersi in proprio e fatturare una discreta quantità di punti. I punti alla fine sono 23 con 8/13 al tiro, 6 assist e 5 rimbalzi.
John Petrucelli (Trapani): che sia un eccellente difensore lo sanno anche i sassi. Quando poi decide che anche nella metà campo offensiva può fare male, diventano dolori per tutti. 24 punti con 9/12 al tiro, 6 falli subiti e 5 assist per i compagni.
Jason Burnell (Germani Brescia): mister utilità. Come il buon vino, più invecchia e più diventa buono. Ennesima prestazione importante per l’ex Sassari: 14 e 9 rimbalzi. La sua solidità non manca veramente mai.
Kwan Cheatham (Reggio Emilia): una prima parte di partita da dominatore assoluto, con 20 punti messi a segno già prima della pausa lunga. Peccato che predichi nel deserto e nel secondo tempo Cantù lo limita, prendendosi la vittoria. 27 punti con 10/17 al tiro non bastano.
Il quintetto flop
Stefan Moody (Pallacanestro Varese): 8 errori al tiro in 13 minuti, poi la panchina. Coach Kastritis ha un bel problema da risolvere: se uno dei suoi scorer stecca, il -33 a tabellone è la logica conseguenza. Serve un cambio di rotta.
Jordan Bowden (Cantù): sembra un corpo estraneo alla squadra. E se sei Cantù e giochi con uno straniero in meno, beh non sei molto contento. Appena 2 tiri presi e pochissimo altro.
Leonardo Faggian (Napoli Basket): era partito col botto nella prima giornata, ma a Trieste non riesce a ripetersi. 2 errori dal campo e 2 perse convincono coach Magro ad affidarsi all’esperienza in luogo della sua freschezza.
Juan Toscano-Anderson (Trieste): oggetto misterioso se ce ne è uno. Due partite, una peggio dell’altra. Arrivato in pompa magna, a oggi è la delusione principale di questa stagione. Non può permettersi percentuali così risibili (1/11 dal campo). La sua leadership ed esperienza sono indispensabili a coach Gonzalez.
Osmane Ndiaye (Vanoli Cremona): la giovane età lo rende soggetto ad alti e bassi, è il normale percorso di crescita. Di fronte si trova un Cheatham in versione onnipotente e sparisce dal campo. Ma sono situazioni che lo aiuteranno a maturare e crescere.