Per fornire ancora più aiuti nella Striscia, le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l’apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza. Il Qatar definisce \”difficili\” le mediazioni iniziate per la fase 2 del piano sulla tregua a Gaza.\n

Dopo 738 giorni, non ci sono più ostaggi vivi nelle mani di Hamas. Gli ultimi 20 sono stati rilasciati ieri in cambio di 1.968 detenuti palestinesi. Gioia a Tel Aviv, in Cisgiordania e a Gaza. Trump, accolto come un eroe in Israele, ha parlato alla Knesset salutando \”l’alba storica di un nuovo Medio Oriente\”. Poi si è spostato a Sharm, dove ha firmato l’accordo di pace insieme anche a leader europei e arabi; assente Netanyahu. \”La pace si costruisce coi fatti, non con le parole\”, dice la Meloni ringraziando il lavoro del presidente Usa. Il tycoon ha definito la premier \”una leader molto forte che sta facendo un bel lavoro\”. 

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\”Sono iniziate le difficili discussioni su come sarà (la fase 2) la messa in sicurezza di Gaza, la sua amministrazione e la garanzia che non ci sarà più una guerra\”. Lo afferma il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in un’intervista a a Fox News, ripresa dal Guardian.   Doha, insieme al Cairo e a Washington, è stata un mediatore chiave tra Israele e Hamas durante i negoziati che hanno portato al cessate il fuoco. Al-Ansari ammette che \”abbiamo rimandato molte discussioni sulla fase uno per assicurarci che si concretizzasse\”. 

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Il Papa, attraverso l’Elemosineria apostolica, ha inviato a Gaza 5mila antibiotici destinati ai bambini, tra le vittime più colpite dai due anni di conflitto. Un gesto possibile grazie all’apertura dei valichi attraverso i quali portare gli aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza. \”Diamo seguito alle parole contenute nell’Esortazione apostolica Dilexi te dedicata ai poveri – dice a Vatican News il cardinale Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità – perché è necessario fare i fatti, dare attenzione a chi è nel bisogno\”. 

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Israele deve consentire l’immediata consegna di tende e roulotte nella Striscia di Gaza. A dirlo è Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto a un alloggio adeguato, poiché i palestinesi sfollati che tornano a Gaza non trovano altro che macerie. \”È come un’altra Nakba\”, ha detto, riferendosi alla \”catastrofe\” (in arabo), cioè l’allontanamento dei residenti dalla Palestina avvenuta durante la creazione di Israele nel 1948. \”Quello che è successo negli ultimi due anni sarà qualcosa di simile\”. \”L’impatto psicologico e il trauma sono profondi\”, ha dichiarato ad Al Jazeera. 

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Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che ci vorrà del tempo per consegnare i resti degli ostaggi uccisi durante la guerra, definendola una \”sfida enorme\” data la difficoltà di trovare corpi tra le macerie di Gaza. Lo riportano i media internazionali.  \”È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme\”, ha affermato il portavoce del Cicr, Christian Cardon, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane e che esiste la possibilità che non vengano mai ritrovate.

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L’uccisione di diversi palestinesi stamattina a Gaza da parte dell’Idf è \”una violazione dell’accordo di cessate il fuoco\”: lo afferma il portavoce di Hamas Hazem Qassem, ripreso da Haaretz.   Secondo Qassem, il gruppo invita le parti dell’accordo a monitorare la condotta di Israele e a \”non permettergli di sottrarsi agli impegni assunti con i mediatori\”.

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Le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l’apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza, per consentire l’ingresso degli aiuti disperatamente necessari nel territorio palestinese devastato dalla guerra. \”È ciò che gli operatori umanitari, incluso il Cicr, hanno chiesto nelle ultime ore: garantire che, a causa dell’enorme necessità, tutti i punti di ingresso possano essere aperti\”, ha dichiarato a Ginevra il portavoce della Croce Rossa Christian Cardon. Il portavoce dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Jens Laerke, ha aggiunto: \”Abbiamo bisogno che siano tutti aperti\”.

“,”postId”:”6e8ec38c-79fc-461c-b05f-c1f4a0d30b9f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T10:31:50.011Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T12:31:50+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: identificate le salme di due ostaggi restituite da Hamas”,”content”:”

L’Idf ha reso noto che è stato completato il processo di identificazione delle salme di due ostaggi: il musicista Guy Iloz, rapito da Hamas al Nova Festival e morto in un ospedale di Gaza a causa delle ferite riportate, e lo studente di agraria nepalese Bipin Joshi. L’identità delle altre due salme non è ancora stata resa nota.

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\”Oggi c’è una scintilla di speranza\” – come Vostra Santità ha rimarcato – \”che va sostenuta con convinzione. La liberazione degli ostaggi rimasti in vita è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a coloro che sono morti in quella crudele condizione di prigionia. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile, così provata da brutale sofferenza\”.  Lo ha detto il presidente della Repubblica in una dichiarazione dopo aver accolto papa Leone XIV al Quirinale.

“,”postId”:”67cd3dff-cbe0-4a62-a3dd-8944bc319b47″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T10:05:04.450Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T12:05:04+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Onu: al via primi sgomberi a Gaza,in rovina l’80% edifici”,”content”:”

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che sta attualmente valutando le esigenze di ricostruzione a Gaza, afferma che oltre l’80% di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati, mentre nel capoluogo Gaza City la percentuale arriva al 92%. Un portavoce dell’Undp a Ginevra descrive la distruzione come \”devastante\”, riporta il Guardian. L’organizzazione stima che sia necessario sgomberare almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. L’Undp afferma di aver avviato alcune operazioni di sgombero, ma la presenza di ordigni inesplosi sta ostacolando i lavori, aggiungendo che vengono ritrovati corpi.

“,”postId”:”763d6cb8-7b50-4bfa-817b-7ded6d5dc7cd”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T08:58:02.716Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T10:58:02+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: \”Aperto il fuoco su sospetti verso truppe su Linea Gialla\””,”content”:”

\”Questa mattina diverse persone sospette sono state identificate mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe dell’Idf  operative nel nord della Striscia di Gaza, il che costituisce una violazione dell’accordo. Sono stati fatti tentativi per allontanare i sospetti, che non si sono allontanati e hanno continuato ad avvicinarsi alle truppe, che hanno aperto il fuoco per neutralizzare la minaccia\”. Lo scrive l’Idf in una nota, sottolineando che le \”segnalazioni di un’infiltrazione di terroristi in una postazione dell’Idf sono errate\”. L’esercito invita i residenti di Gaza a seguire le istruzioni e a non avvicinarsi alle truppe schierate nell’area.

“,”postId”:”5de37333-9324-4f2c-ba5b-c16d27f8cd79″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T08:50:06.963Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T10:50:06+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Nel Nord di Gaza scontri tra Hamas e milizie locali\””,”content”:”

I media palestinesi riferiscono che questa mattina si sono verificati violenti scontri a est di Jabalia, nel nord di Gaza. Secondo quanto riferito, i combattimenti coinvolgono milizie affiliate al ministero dell’Interno di Hamas e gruppi armati descritti come sostenuti da Israele. La notizia è stata rilanciata da Al Jazeera.

“,”postId”:”3e328b65-0229-4a1f-b92b-ca58677154fb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T08:40:37.638Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T10:40:37+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che sono stati rilasciati”,”content”:”

L’accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevedeva la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell’attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.

“,”postId”:”edfc774a-292c-4f65-80a4-a2b3f2ca19c2″,”postLink”:{“title”:”Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi da liberare”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/12/gaza-israele-hamas-prigionieri-palestinesi”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/312191180324e2d7059edac74e9238225b2a9694/skytg24/it/mondo/2025/10/12/gaza-israele-hamas-prigionieri-palestinesi/GettyImages-2240194093.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-10-14T08:18:13.362Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T10:18:13+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Israele fissa oggi come termine ultimo per i corpi\””,”content”:”

Israele ha fissato la fine di oggi come termine ultimo per la restituzione dei corpi degli ostaggi morti da parte di Hamas, dopo aver accusato il movimento di non aver rispettato gli impegni presi nell’ambito del cessate il fuoco non rilasciandoli tutti. Lo riporta il Times of Israel.   I mediatori hanno affermato che il gruppo terroristico ha difficoltà a localizzare tutti i corpi; tuttavia, secondo l’emittente pubblica Kan, Israele ritiene che Hamas abbia già in mano alcuni dei corpi, ma non li abbia consegnati.

“,”postId”:”3f55db48-e275-4550-b267-cdccd60e7ce8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T08:17:53.768Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T10:17:53+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”3 palestinesi uccisi a Gaza, erano in zona vietata\””,”content”:”

I media palestinesi riferiscono che tre persone sono state uccise dal fuoco israeliano nel quartiere orientale di Shejiaya a Gaza City, sotto il controllo delle Idf in base all’accordo di cessate il fuoco. Secondo una fonte militare, citata da Times of Israel, i tre si erano avvicinati alle truppe: i soldati hanno sparato colpi di avvertimento e, siccome i tre palestinesi continuavano ad avvicinarsi, sono stati colpiti da un aereo. L’Idf ha messo in guardia dall’avvicinarsi alle zone di Gaza sotto il controllo militare israeliano nel cessate il fuoco. Wafa denuncia che ieri sera un altro palestinese è stato ucciso a Khan Yunis.

“,”postId”:”4fab8470-45c7-4b95-9c51-78f69d773e14″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T08:03:11.662Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T10:03:11+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Sanchez: \”La pace non può significare l’oblio e l’impunità\””,”content”:”

\”La pace non può significare l’oblio, non può significare l’impunità. Ci sono processi aperti davanti alla Corte Internazionale di Giustizia. Gli attori principali del genocidio che è stato perpetrato a Gaza dovranno rispondere davanti alla giustizia\”. E’ quanto ha messo in evidenza il premier iberico, Pedro Sanchez, interrogato in un’intervista a radio Cadena Ser sulle responsabilità del premier israeliano Benjamin Netanyahu nel massacro a Gaza.   Sanchez ha ripetuto che \”una cosa è la pace, un’altra è l’impunità\”. E ha riconosciuto che \”ci sono molti compiti, molte incognite sulla governance\” sulla Striscia per consolidare la pace. \”Ma è importante che sia cessata la violenza a Gaza e che ci sia opportunità di dialogo franco fra Israele e Palestina, in riconoscimento dei due Stati\”, ha rilevato. Il premier spagnolo ha inoltre messo in valore \”la presenza molto importante\” dell’Autorità Palestinese al vertice ieri di Sharm el-Sheikh, riconosciuta da tutti gli attori, anche dal presidente statunitense e \”l’impegno fermo degli Stati Uniti per consolidare la pace\”. Sanchez ha insistito sul \”riconoscimento unanime\” del ruolo svolto dalla Spagna da parte delle Nazioni Unite, di tutti i paesi arabi e da parte dell’amministrazione statunitense, nel processo verso un cessate il fuoco, \”con il riconoscimento dello Stato palestinese, assieme a Irlanda e Norvegia, che ha aperto la strada verso quello che oggi l’unanimità delle Nazioni Unite e un’ampia maggioranza dell’Unione Europea riconosce come decisivo per la soluzione del sue Stati\”. Sanchez ha anche assicurato che l’embargo di armi deciso da Madrid per Israele \”si mantiene\”. Quanto all’eventuale invio di truppe spagnole in missione di peacekeeping, ha assicurato che, se sarà richiesto, \”la Spagna vuole essere attiva in questo processo\”, e \”avere un ruolo non solo nella ricostruzione in una zona in cui abbiamo molti interessi\”, ma dalla \”convinzione morale del rispetto del  diritto internazionale\”.

“,”postId”:”d6a00bae-d534-461d-9bef-4ae28a7f6109″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T07:43:48.658Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T09:43:48+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Al Jazeera: \”55 dei detenuti palestinesi liberati sono sanitari\””,”content”:”

Tra i palestinesi rilasciati ieri da Israele ci sono decine di operatori sanitari di Gaza, secondo quanto scrive Al Jazeera, citando l’organizzazione Healthcare Workers Watch. Secondo questa organizzazione di tutela dei sanitari, l’elenco dei palestinesi liberati dalle prigioni israeliane lunedì includeva i nomi di almeno 55 operatori sanitari, tra cui 24 infermieri, 7 medici e 2 paramedici. del totale almeno 44 \”sono stati rapiti dalle forze di occupazione israeliane dagli ospedali in cui lavoravano\”, ha affermato Healthcare Workers Watch, sottolineando che altri 115 operatori sanitari palestinesi di Gaza sono ancora detenuti in Israele. Il dott. Muath Alser, cofondatore e direttore di Healthcare Workers Watch, ha affermato che il \”rapimento sistematico di operatori sanitari da parte di Israele è un crimine di guerra\” che ha visto professionisti medici altamente qualificati detenuti illegalmente e palestinesi privati ;;di cure mediche. Alser ha chiesto a Israele di \”rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti gli operatori sanitari detenuti, compresi i corpi di coloro che sono stati torturati a morte durante la detenzione\”.

“,”postId”:”e51f81aa-3999-4a1b-a652-3bb581770b5e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T07:38:18.802Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T09:38:18+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Trump ribadisce: \”Ricostruirò Gaza, ma indeciso sui due Stati\””,”content”:”

Trump spera nella \”ricostruzione di Gaza\” e afferma di non aver ancora deciso sulla soluzione dei due Stati. E ai giornalisti a bordo dell’Air Force One che lo riportava in America da Sharm el-Sheikh ha risposto: \”Stiamo parlando di ricostruire Gaza. Non sto parlando di uno Stato unico, di uno Stato doppio o di due Stati. Stiamo parlando della ricostruzione di Gaza. Molte persone apprezzano la soluzione di uno Stato unico. Alcune persone apprezzano la soluzione di due Stati. Vedremo. Non ho ancora rilasciato dichiarazioni in merito\”, scrive il Guardian, citando le parole del presidente Usa.  La dichiarazione firmata ieri in Egitto afferma, fra l’altro, l’intenzione di \”perseguire una visione globale di pace, sicurezza e prosperità condivisa nella regione\”, accogliendo con favore \”i progressi compiuti nell’istituzione di accordi di pace globali e duraturi nella Striscia di Gaza\”. La dichiarazione, nota il Guardian, è però \”estremamente vaga sul percorso da seguire per una pace sostenibile tra Israele e i suoi vicini, compresi i palestinesi\” e non fa alcuna menzione di una soluzione a uno o due Stati. Anche se il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che ha co-presieduto il vertice con Trump, ha affermato che l’accordo di Gaza \”chiude un capitolo doloroso della storia umana\” e prepara il terreno per una soluzione a due Stati.

“,”postId”:”bb3c97fd-cd35-4dd0-9afb-bc74542a1299″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T07:27:47.203Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T09:27:47+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Sanchez: \”Si è aperta una finestra di opportunità per Gaza\””,”content”:”

\”Si apre una finestra di opportunità per consolidare la pace in una regione che provoca molta instabilità nel mondo quando sorgono questo tipo di conflitti e genera un grande dibattito nella società\”. Lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, nel commentare il vertice di ieri e Sharm el-Sheikh per la pace a Gaza. \”In questo momento, ciò che abbiamo è un cessate il fuoco, ciò che dobbiamo costruire è la pace. Si apre un’opportunità in cui dobbiamo accompagnare questo cammino, dalla Spagna e dall’Europa, con il nostro focus delle relazioni internazionali e la partecipazione delle Nazioni Unite\”, ha insistito Sanchez, nel celebrare la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi. Il leader socialista ha esortato a \”non dimenticare Cisgiordania\”. \”Dobbiamo accompagnare, vigilare perché sia implementata la soluzione dei due Stati, ma anche la ricostruzione\”, ha segnalato. \”Influire perché tutte le soluzioni siano conformi al diritto internazionale\” senza doppi standard, ha aggiunto.

“,”postId”:”47b3677c-0338-4ac8-a21f-c16f539af91f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T07:16:00.835Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T09:16:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO”,”content”:”

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

“,”postId”:”00621544-caa3-4656-98e2-abd9de435594″,”postLink”:{“title”:”Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/13/rilascio-ostaggi-liberati-hamas-israele”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/e555d9b3e45aa00469e7369bd8285c5eed60f647/skytg24/it/mondo/2025/10/13/rilascio-ostaggi-liberati-hamas-israele/ostaggi_liberati_hamas_hero_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-10-14T06:55:25.436Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T08:55:25+0200″,”video”:{“videoId”:”1043014″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/politica/video/tregua-gaza-meloni-disponibili-per-forza-stabilizzazione-1043014″},”altBackground”:true,”title”:”Tregua a Gaza, Meloni: \”Disponibili per forza di stabilizzazione, se Onu lo chiede\””,”content”:”

Dopo la firma dell’accordo di pace a Gaza, la premier italiana Giorgia Meloni ha commentato con parole di apertura e sostegno al processo avviato a Sharm el Sheikh. Da Roma e poi dal vertice in Egitto, la presidente del Consiglio ha espresso soddisfazione per l’intesa raggiunta, definendola “un grande successo di Donald Trump” sottolineando la speranza che il nuovo clima diplomatico possa estendersi anche al conflitto tra Mosca e Kiev e ribadendo l’impegno dell’Italia in Medio Oriente sul piano umanitario, politico e, se necessario, anche di sicurezza.

“,”postId”:”6b54c2d4-fe98-4adf-97c0-5e88cb088bc8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-10-14T06:32:57.637Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T08:32:57+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, il testo integrale dell’accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh”,”content”:”

Il documento è stato sottoscritto a Sharm el Sheikh dal presidente Donald Trump, dal presidente egiziano al Sisi, dal presidente turco Erdogan e dal premier del Qatar (cioè i Paesi mediatori dell’accordo). “È un giorno incredibile per il Medio Oriente\”, ha detto il tycoon

“,”postId”:”e6735051-6401-4165-8668-0d4a8e755cdd”,”postLink”:{“title”:”Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/14/pace-gaza-testo-integrale”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/06c9768ebae7b13555d77586350c8605eafa640b/skytg24/it/mondo/2025/10/14/pace-gaza-testo-integrale/trump_ansa.JPG?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-10-14T06:07:12.076Z”,”timestampUtcIt”:”2025-10-14T08:07:12+0200″,”altBackground”:false,”title”:” Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni”,”content”:”

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

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Ieri sera, le \”forze di occupazione israeliane hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco un palestinese a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, in violazione dell’accordo di cessate il fuoco\”: lo scrive l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando proprie fonti giornalistiche. Wafa riferisce che i militari dell’Idf \”hanno aperto il fuoco contro Khalid Barbakh mentre questi ispezionava la sua abitazione nel quartiere di Al-Sikka, nel centro della città, uccidendolo\”. Dal 7 ottobre 2023, i palestinesi uccisi in totale, secondo Hamas, sono 67.869. 

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Secondo l’Iran, l’appello del presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla pace in Medio Oriente non è  coerente con le azioni di Washington. Il Ministero degli Esteri di Teheran ha dichiarato in una nota: \”Il desiderio di pace e dialogo espresso dal presidente degli Stati Uniti è in contrasto con il comportamento ostile e criminale degli Stati Uniti nei confronti del popolo iraniano\”. 

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La premier Giorgia Meloni si è detta \”assolutamente ottimista\” sul piano di pace per Gaza firmato da Donald Trump a Sharm el Sheik. \”Penso che la comunità internazionale debba aiutarlo il più possibile. Quindi l’Italia è qui per dire che siamo pronti sul fronte della sicurezza, su quello umanitario, su quello politico, per qualsiasi cosa sia necessaria\”, ha detto Meloni a Nbc News. 

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L’ex presidente democratico degli Stati Uniti Joe Biden si è congratulato con il presidente Donald Trump per aver ottenuto il rilascio degli ostaggi vivi e un nuovo cessate il fuoco a Gaza. \”Sono profondamente grato e sollevato che questo giorno sia arrivato: per gli ultimi 20 ostaggi vivi che hanno sopportato un inferno inimmaginabile e sono finalmente stati riuniti alle loro famiglie e ai loro cari, e per i civili di Gaza che hanno subito perdite incommensurabili e avranno finalmente l’opportunita’ di ricostruire le loro vite\”, ha scritto Biden in un post su X. L’ex presidente si è congratulato con il presidente Trump e il suo team \”per il loro lavoro per ottenere il rinnovo dell’accordo di cessate il fuoco\”. \”Ora, con il sostegno degli Stati Uniti e del mondo, il Medio Oriente si sta muovendo verso una pace che spero duri e un futuro per israeliani e palestinesi con pari condizioni di pace, dignità e sicurezza\”, ha concluso Biden.

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Per fornire ancora più aiuti nella Striscia, le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l’apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza. Il Qatar definisce “difficili” le mediazioni iniziate per la fase 2 del piano sulla tregua a Gaza.

Dopo 738 giorni, non ci sono più ostaggi vivi nelle mani di Hamas. Gli ultimi 20 sono stati rilasciati ieri in cambio di 1.968 detenuti palestinesi. Gioia a Tel Aviv, in Cisgiordania e a Gaza. Trump, accolto come un eroe in Israele, ha parlato alla Knesset salutando “l’alba storica di un nuovo Medio Oriente”. Poi si è spostato a Sharm, dove ha firmato l’accordo di pace insieme anche a leader europei e arabi; assente Netanyahu. “La pace si costruisce coi fatti, non con le parole”, dice la Meloni ringraziando il lavoro del presidente Usa. Il tycoon ha definito la premier “una leader molto forte che sta facendo un bel lavoro”. 

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19 minuti fa

Qatar: cominciate difficili discussioni sulla fase 2 a Gaza

“Sono iniziate le difficili discussioni su come sarà (la fase 2) la messa in sicurezza di Gaza, la sua amministrazione e la garanzia che non ci sarà più una guerra”. Lo afferma il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in un’intervista a a Fox News, ripresa dal Guardian.   Doha, insieme al Cairo e a Washington, è stata un mediatore chiave tra Israele e Hamas durante i negoziati che hanno portato al cessate il fuoco. Al-Ansari ammette che “abbiamo rimandato molte discussioni sulla fase uno per assicurarci che si concretizzasse”. 

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29 minuti fa

Il Papa invia 5mila antibiotici per i bambini di Gaza

Il Papa, attraverso l’Elemosineria apostolica, ha inviato a Gaza 5mila antibiotici destinati ai bambini, tra le vittime più colpite dai due anni di conflitto. Un gesto possibile grazie all’apertura dei valichi attraverso i quali portare gli aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza. “Diamo seguito alle parole contenute nell’Esortazione apostolica Dilexi te dedicata ai poveri – dice a Vatican News il cardinale Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità – perché è necessario fare i fatti, dare attenzione a chi è nel bisogno”. 

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34 minuti fa

Onu: “A Gaza un’altra Nakba, la ripresa richiederà generazioni”

Israele deve consentire l’immediata consegna di tende e roulotte nella Striscia di Gaza. A dirlo è Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto a un alloggio adeguato, poiché i palestinesi sfollati che tornano a Gaza non trovano altro che macerie. “È come un’altra Nakba”, ha detto, riferendosi alla “catastrofe” (in arabo), cioè l’allontanamento dei residenti dalla Palestina avvenuta durante la creazione di Israele nel 1948. “Quello che è successo negli ultimi due anni sarà qualcosa di simile”. “L’impatto psicologico e il trauma sono profondi”, ha dichiarato ad Al Jazeera. 

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12:59

Croce Rossa: “Ci vorrà tempo per recuperare tutti i corpi”

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che ci vorrà del tempo per consegnare i resti degli ostaggi uccisi durante la guerra, definendola una “sfida enorme” data la difficoltà di trovare corpi tra le macerie di Gaza. Lo riportano i media internazionali.  “È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme”, ha affermato il portavoce del Cicr, Christian Cardon, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane e che esiste la possibilità che non vengano mai ritrovate.

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12:57

Hamas: “Uccisione di vari palestinesi viola cessate il fuoco”

L’uccisione di diversi palestinesi stamattina a Gaza da parte dell’Idf è “una violazione dell’accordo di cessate il fuoco”: lo afferma il portavoce di Hamas Hazem Qassem, ripreso da Haaretz.   Secondo Qassem, il gruppo invita le parti dell’accordo a monitorare la condotta di Israele e a “non permettergli di sottrarsi agli impegni assunti con i mediatori”.

12:35

Onu e Croce Rossa: “Aprire tutti valichi a Gaza per aiuti”

Le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l’apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza, per consentire l’ingresso degli aiuti disperatamente necessari nel territorio palestinese devastato dalla guerra. “È ciò che gli operatori umanitari, incluso il Cicr, hanno chiesto nelle ultime ore: garantire che, a causa dell’enorme necessità, tutti i punti di ingresso possano essere aperti”, ha dichiarato a Ginevra il portavoce della Croce Rossa Christian Cardon. Il portavoce dell’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Jens Laerke, ha aggiunto: “Abbiamo bisogno che siano tutti aperti”.

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12:31

Idf: identificate le salme di due ostaggi restituite da Hamas

L’Idf ha reso noto che è stato completato il processo di identificazione delle salme di due ostaggi: il musicista Guy Iloz, rapito da Hamas al Nova Festival e morto in un ospedale di Gaza a causa delle ferite riportate, e lo studente di agraria nepalese Bipin Joshi. L’identità delle altre due salme non è ancora stata resa nota.

12:08

Mattarella: “Oggi scintilla di speranza in Medio Oriente”

“Oggi c’è una scintilla di speranza” – come Vostra Santità ha rimarcato – “che va sostenuta con convinzione. La liberazione degli ostaggi rimasti in vita è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a coloro che sono morti in quella crudele condizione di prigionia. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile, così provata da brutale sofferenza”.  Lo ha detto il presidente della Repubblica in una dichiarazione dopo aver accolto papa Leone XIV al Quirinale.

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12:05

Onu: al via primi sgomberi a Gaza,in rovina l’80% edifici

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che sta attualmente valutando le esigenze di ricostruzione a Gaza, afferma che oltre l’80% di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati, mentre nel capoluogo Gaza City la percentuale arriva al 92%. Un portavoce dell’Undp a Ginevra descrive la distruzione come “devastante”, riporta il Guardian. L’organizzazione stima che sia necessario sgomberare almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. L’Undp afferma di aver avviato alcune operazioni di sgombero, ma la presenza di ordigni inesplosi sta ostacolando i lavori, aggiungendo che vengono ritrovati corpi.

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10:58

Idf: “Aperto il fuoco su sospetti verso truppe su Linea Gialla”

“Questa mattina diverse persone sospette sono state identificate mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe dell’Idf  operative nel nord della Striscia di Gaza, il che costituisce una violazione dell’accordo. Sono stati fatti tentativi per allontanare i sospetti, che non si sono allontanati e hanno continuato ad avvicinarsi alle truppe, che hanno aperto il fuoco per neutralizzare la minaccia”. Lo scrive l’Idf in una nota, sottolineando che le “segnalazioni di un’infiltrazione di terroristi in una postazione dell’Idf sono errate”. L’esercito invita i residenti di Gaza a seguire le istruzioni e a non avvicinarsi alle truppe schierate nell’area.

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10:50

Media: “Nel Nord di Gaza scontri tra Hamas e milizie locali”

I media palestinesi riferiscono che questa mattina si sono verificati violenti scontri a est di Jabalia, nel nord di Gaza. Secondo quanto riferito, i combattimenti coinvolgono milizie affiliate al ministero dell’Interno di Hamas e gruppi armati descritti come sostenuti da Israele. La notizia è stata rilanciata da Al Jazeera.

10:40

Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che sono stati rilasciati

L’accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevedeva la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell’attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.

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10:18

Media: “Israele fissa oggi come termine ultimo per i corpi”

Israele ha fissato la fine di oggi come termine ultimo per la restituzione dei corpi degli ostaggi morti da parte di Hamas, dopo aver accusato il movimento di non aver rispettato gli impegni presi nell’ambito del cessate il fuoco non rilasciandoli tutti. Lo riporta il Times of Israel.   I mediatori hanno affermato che il gruppo terroristico ha difficoltà a localizzare tutti i corpi; tuttavia, secondo l’emittente pubblica Kan, Israele ritiene che Hamas abbia già in mano alcuni dei corpi, ma non li abbia consegnati.

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10:17

Media: “3 palestinesi uccisi a Gaza, erano in zona vietata”

I media palestinesi riferiscono che tre persone sono state uccise dal fuoco israeliano nel quartiere orientale di Shejiaya a Gaza City, sotto il controllo delle Idf in base all’accordo di cessate il fuoco. Secondo una fonte militare, citata da Times of Israel, i tre si erano avvicinati alle truppe: i soldati hanno sparato colpi di avvertimento e, siccome i tre palestinesi continuavano ad avvicinarsi, sono stati colpiti da un aereo. L’Idf ha messo in guardia dall’avvicinarsi alle zone di Gaza sotto il controllo militare israeliano nel cessate il fuoco. Wafa denuncia che ieri sera un altro palestinese è stato ucciso a Khan Yunis.

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10:03

Sanchez: “La pace non può significare l’oblio e l’impunità”

“La pace non può significare l’oblio, non può significare l’impunità. Ci sono processi aperti davanti alla Corte Internazionale di Giustizia. Gli attori principali del genocidio che è stato perpetrato a Gaza dovranno rispondere davanti alla giustizia”. E’ quanto ha messo in evidenza il premier iberico, Pedro Sanchez, interrogato in un’intervista a radio Cadena Ser sulle responsabilità del premier israeliano Benjamin Netanyahu nel massacro a Gaza.   Sanchez ha ripetuto che “una cosa è la pace, un’altra è l’impunità”. E ha riconosciuto che “ci sono molti compiti, molte incognite sulla governance” sulla Striscia per consolidare la pace. “Ma è importante che sia cessata la violenza a Gaza e che ci sia opportunità di dialogo franco fra Israele e Palestina, in riconoscimento dei due Stati”, ha rilevato. Il premier spagnolo ha inoltre messo in valore “la presenza molto importante” dell’Autorità Palestinese al vertice ieri di Sharm el-Sheikh, riconosciuta da tutti gli attori, anche dal presidente statunitense e “l’impegno fermo degli Stati Uniti per consolidare la pace”. Sanchez ha insistito sul “riconoscimento unanime” del ruolo svolto dalla Spagna da parte delle Nazioni Unite, di tutti i paesi arabi e da parte dell’amministrazione statunitense, nel processo verso un cessate il fuoco, “con il riconoscimento dello Stato palestinese, assieme a Irlanda e Norvegia, che ha aperto la strada verso quello che oggi l’unanimità delle Nazioni Unite e un’ampia maggioranza dell’Unione Europea riconosce come decisivo per la soluzione del sue Stati”. Sanchez ha anche assicurato che l’embargo di armi deciso da Madrid per Israele “si mantiene”. Quanto all’eventuale invio di truppe spagnole in missione di peacekeeping, ha assicurato che, se sarà richiesto, “la Spagna vuole essere attiva in questo processo”, e “avere un ruolo non solo nella ricostruzione in una zona in cui abbiamo molti interessi”, ma dalla “convinzione morale del rispetto del  diritto internazionale”.

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09:43

Al Jazeera: “55 dei detenuti palestinesi liberati sono sanitari”

Tra i palestinesi rilasciati ieri da Israele ci sono decine di operatori sanitari di Gaza, secondo quanto scrive Al Jazeera, citando l’organizzazione Healthcare Workers Watch. Secondo questa organizzazione di tutela dei sanitari, l’elenco dei palestinesi liberati dalle prigioni israeliane lunedì includeva i nomi di almeno 55 operatori sanitari, tra cui 24 infermieri, 7 medici e 2 paramedici. del totale almeno 44 “sono stati rapiti dalle forze di occupazione israeliane dagli ospedali in cui lavoravano”, ha affermato Healthcare Workers Watch, sottolineando che altri 115 operatori sanitari palestinesi di Gaza sono ancora detenuti in Israele. Il dott. Muath Alser, cofondatore e direttore di Healthcare Workers Watch, ha affermato che il “rapimento sistematico di operatori sanitari da parte di Israele è un crimine di guerra” che ha visto professionisti medici altamente qualificati detenuti illegalmente e palestinesi privati ;;di cure mediche. Alser ha chiesto a Israele di “rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti gli operatori sanitari detenuti, compresi i corpi di coloro che sono stati torturati a morte durante la detenzione”.

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09:38

Trump ribadisce: “Ricostruirò Gaza, ma indeciso sui due Stati”

Trump spera nella “ricostruzione di Gaza” e afferma di non aver ancora deciso sulla soluzione dei due Stati. E ai giornalisti a bordo dell’Air Force One che lo riportava in America da Sharm el-Sheikh ha risposto: “Stiamo parlando di ricostruire Gaza. Non sto parlando di uno Stato unico, di uno Stato doppio o di due Stati. Stiamo parlando della ricostruzione di Gaza. Molte persone apprezzano la soluzione di uno Stato unico. Alcune persone apprezzano la soluzione di due Stati. Vedremo. Non ho ancora rilasciato dichiarazioni in merito”, scrive il Guardian, citando le parole del presidente Usa.  La dichiarazione firmata ieri in Egitto afferma, fra l’altro, l’intenzione di “perseguire una visione globale di pace, sicurezza e prosperità condivisa nella regione”, accogliendo con favore “i progressi compiuti nell’istituzione di accordi di pace globali e duraturi nella Striscia di Gaza”. La dichiarazione, nota il Guardian, è però “estremamente vaga sul percorso da seguire per una pace sostenibile tra Israele e i suoi vicini, compresi i palestinesi” e non fa alcuna menzione di una soluzione a uno o due Stati. Anche se il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che ha co-presieduto il vertice con Trump, ha affermato che l’accordo di Gaza “chiude un capitolo doloroso della storia umana” e prepara il terreno per una soluzione a due Stati.

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09:27

Sanchez: “Si è aperta una finestra di opportunità per Gaza”

“Si apre una finestra di opportunità per consolidare la pace in una regione che provoca molta instabilità nel mondo quando sorgono questo tipo di conflitti e genera un grande dibattito nella società”. Lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, nel commentare il vertice di ieri e Sharm el-Sheikh per la pace a Gaza. “In questo momento, ciò che abbiamo è un cessate il fuoco, ciò che dobbiamo costruire è la pace. Si apre un’opportunità in cui dobbiamo accompagnare questo cammino, dalla Spagna e dall’Europa, con il nostro focus delle relazioni internazionali e la partecipazione delle Nazioni Unite”, ha insistito Sanchez, nel celebrare la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi. Il leader socialista ha esortato a “non dimenticare Cisgiordania”. “Dobbiamo accompagnare, vigilare perché sia implementata la soluzione dei due Stati, ma anche la ricostruzione”, ha segnalato. “Influire perché tutte le soluzioni siano conformi al diritto internazionale” senza doppi standard, ha aggiunto.

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09:16

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTOTregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTOVai al contenuto

08:55

Tregua a Gaza, Meloni: “Disponibili per forza di stabilizzazione, se Onu lo chiede”

Dopo la firma dell’accordo di pace a Gaza, la premier italiana Giorgia Meloni ha commentato con parole di apertura e sostegno al processo avviato a Sharm el Sheikh. Da Roma e poi dal vertice in Egitto, la presidente del Consiglio ha espresso soddisfazione per l’intesa raggiunta, definendola “un grande successo di Donald Trump” sottolineando la speranza che il nuovo clima diplomatico possa estendersi anche al conflitto tra Mosca e Kiev e ribadendo l’impegno dell’Italia in Medio Oriente sul piano umanitario, politico e, se necessario, anche di sicurezza.

08:32

Gaza, il testo integrale dell’accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh

Il documento è stato sottoscritto a Sharm el Sheikh dal presidente Donald Trump, dal presidente egiziano al Sisi, dal presidente turco Erdogan e dal premier del Qatar (cioè i Paesi mediatori dell’accordo). “È un giorno incredibile per il Medio Oriente”, ha detto il tycoon

Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el SheikhGaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el SheikhVai al contenuto

08:07

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniVai al contenuto

07:51

Wafa: “L’Idf ha ucciso un palestinese nella Striscia di Gaza”

Ieri sera, le “forze di occupazione israeliane hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco un palestinese a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, in violazione dell’accordo di cessate il fuoco”: lo scrive l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando proprie fonti giornalistiche. Wafa riferisce che i militari dell’Idf “hanno aperto il fuoco contro Khalid Barbakh mentre questi ispezionava la sua abitazione nel quartiere di Al-Sikka, nel centro della città, uccidendolo”. Dal 7 ottobre 2023, i palestinesi uccisi in totale, secondo Hamas, sono 67.869. 

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07:22

Iran: appello Trump a pace non coerente con operato Usa

Secondo l’Iran, l’appello del presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla pace in Medio Oriente non è  coerente con le azioni di Washington. Il Ministero degli Esteri di Teheran ha dichiarato in una nota: “Il desiderio di pace e dialogo espresso dal presidente degli Stati Uniti è in contrasto con il comportamento ostile e criminale degli Stati Uniti nei confronti del popolo iraniano”. 

06:56

Meloni a Nbc “Assolutamente ottimista sul piano di pace di Trump”

La premier Giorgia Meloni si è detta “assolutamente ottimista” sul piano di pace per Gaza firmato da Donald Trump a Sharm el Sheik. “Penso che la comunità internazionale debba aiutarlo il più possibile. Quindi l’Italia è qui per dire che siamo pronti sul fronte della sicurezza, su quello umanitario, su quello politico, per qualsiasi cosa sia necessaria”, ha detto Meloni a Nbc News. 

06:55

Biden si congratula con Trump per accordo su Gaza

L’ex presidente democratico degli Stati Uniti Joe Biden si è congratulato con il presidente Donald Trump per aver ottenuto il rilascio degli ostaggi vivi e un nuovo cessate il fuoco a Gaza. “Sono profondamente grato e sollevato che questo giorno sia arrivato: per gli ultimi 20 ostaggi vivi che hanno sopportato un inferno inimmaginabile e sono finalmente stati riuniti alle loro famiglie e ai loro cari, e per i civili di Gaza che hanno subito perdite incommensurabili e avranno finalmente l’opportunita’ di ricostruire le loro vite”, ha scritto Biden in un post su X. L’ex presidente si è congratulato con il presidente Trump e il suo team “per il loro lavoro per ottenere il rinnovo dell’accordo di cessate il fuoco”. “Ora, con il sostegno degli Stati Uniti e del mondo, il Medio Oriente si sta muovendo verso una pace che spero duri e un futuro per israeliani e palestinesi con pari condizioni di pace, dignità e sicurezza”, ha concluso Biden.

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