Red Bull in modalità “Max Attack”

La Red Bull va all’attacco per il 2025, promettendo ancora nuovi aggiornamenti per la RB21 di Verstappen con l’obiettivo di puntare al secondo posto della classifica Costruttori e chissà, magari anche quello di fare un pensierino alla lotta per il titolo Piloti, nonostante il ritardo consistente di Max da Oscar Piastri (63 punti) in vetta. Ma attenzione a cadere nell’errore di pensare che insistendo su questa stagione significhi implicitamente tirare i remi in barca in vista della prossima. Anzi, a sorpresa, il direttore tecnico Pierre Waché ha per la prima volta parlato in maniera decisamente positiva dei riscontri dati dalla power unit Red Bull-Ford che debutterà nella prossima stagione.

I dubbi sulla power unit Red Bull-Ford

Quello del nuovo motore v6 turbo (super) ibrido è infatti lo scoglio principale per cui Max Verstappen si è un po’ guardato intorno in questi mesi, salvo poi confermare il proprio impegno con il team di Milton Keynes almeno per il 2026 (a fronte di un contratto che scadrà a fine 2028). La Red Bull è infatti sì formalmente un costruttore di power unit già dal 2022 dopo l’addio della Honda che gli ha ceduto parte del know-how sul propulsore di questa generazione, ma il vero salto nel vuoto sarà quello del prossimo campionato: è infatti solo nel 2026 che debutterà in pista un primo motore per davvero progettato e concepito dal team anglo-austriaco, che fin qui si è solo limitato a gestire i V6 giapponesi attraverso la divisione Powertrains fondata da poco.

Parla Pierre Waché

Detto, quindi, che ancora le regole non sono del tutto chiare e che, anzi, si continua a dibattere su come affinare i dettagli della nuova normativa tecnica, i dubbi di Verstappen e di tutti gli osservatori neutrali sulla competitività di un motore totalmente nuovo come quello Red Bull-Ford sono leciti. Ma smentiti, appunto, da Waché nel corso di un’intervista concessa al sito RacingNews365: “Per quanto riguarda il motore, è difficile dirlo adesso ma sembra molto, molto promettente. Sulla parte telaistica invece ci sono regole aerodinamiche completamente nuove ed è difficile da dire. C’è ancora molto da scoprire, è complicato sapere quali idee avranno gli altri. Normalmente si impara molto quando si vedono le altre macchine per la prima volta, perché cerchi di capire che cosa stanno facendo i tuoi rivali. Spero di poter dire che siamo sulla strada giusta, ma non si può mai sapere”.

“È molto importante anche per il prossimo anno – ha poi aggiunto Waché, parlando della scelta di continuare a spingere nel 2025 – perché tutto ciò che capiamo sarà utile nel 2026, almeno nei termini di quello di cui il pilota ha bisogno, anche se avremo regolamento diverso. Certo, tutto quello che si toglie dallo sviluppo del progetto del prossimo anno potrebbe avere un piccolo impatto ma, giusto per chiarire, tutto quello che porteremo ancora in pista un po’ più avanti quest’anno è stato sviluppato con molto anticipo. Non è una decisione che la Red Bull ha preso ieri”.