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Andrea Pasqualetto, inviato a Udine

È partita la manifestazione, ma i numeri non sono quelli annunciati. in testa un camioncino bianco tappezzato di slogan

Udine Piazza della Repubblica è gremita ma non ci sono i diecimila manifestanti attesi. Il corteo pro Pal, organizzato dal comitato Udine per la Palestina con la comunità Palestinese Friuli Venezia Giulia e Veneto e da vari comitati, ha raccolto oltre 300 sigle tra collettivi, associazioni e movimenti. A guidare il corteo che si snoda per le vie della città, dove stasera si giocherà Italia-Israele, valida per le qualificazioni mondiali, un camioncino bianco tappezzato di slogan. «Siamo tutti palestinesi», Palestina Libera», «Non esiste sionismo buono». 

Rispetto al trattato di pace firmato ieri a Sharm la posizione del popolo dei manifestanti è chiara: «Il primo giorno di pace sarà l’ultimo giorno di occupazione», è lo striscione che guida i manifestanti. «Nessuno è libero senza Palestina libera!». Di qua la gente che protesta arrivata da mezza Italia e di là polizia e carabinieri a controllare a distanza: mille uomini attenti soprattutto a evitare infiltrazioni di frange violente.  Molti negozianti hanno abbassato le serrande per precauzione. C’è chi è arrabbiato: «Per noi è una giornata di lavoro persa. Queste persone stanno manifestando per una pace che è stata fatta. Che senso ha?».



















































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In testa al corteo  sfila la «statua della giustizia bendata», opera dell’architetto architetto friulano Tommaso Pascutti e visionata in anticipo dalla questura. La statua alza un cartellino rosso «contro Israele», riprendendo uno degli slogan della protesta «contro la sua permanenza nelle Fifa e la sua possibilità di partecipare alle competizioni internazionali». 
articolo in aggiornamento

14 ottobre 2025 ( modifica il 14 ottobre 2025 | 19:12)