A immortalare lo scatto è stato l’astrofotografo Greg Meyer. La regione viene chiamata «Nebulosa del babbuino infuriato» per la sua somiglianza al mammifero
Un grosso babbuino nello spazio. Ma nessuna forma «vivente» rintracciata nei meandri dell’universo, quanto un’insolita nebulosa dalla forma zoomorfa. È l’immagine immortalata dai telescopi dall’astrofotografo Greg Meyer. Occhi sgranati blu. Bocca aperta, pronta a urlare. E un manto folto color nocciola. La regione, non a caso, è chiamata «Nebulosa del babbuino infuriato» per la sua somiglianza al muso colorato di un mandrillo. È visibile nel cielo terrestre vicino all’ammasso globulare NGC 6723. L’ammasso si trova a circa 30 mila anni luce dal sistema solare e contiene centinaia di migliaia, se non milioni, di stelle.
A circa 500 anni luce dalla Terra
Guardando le singole sezioni del mandrillo, il contorno della bocca e del volto della scimmia sono scolpiti da una nube di polvere molecolare situata a circa 500 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Corona Australe, mentre gli occhi blu luminosi sono formati da nebulose a riflessione blu.
L’osservazione e il lavoro post-produzione
Per ottenere questi scatti, Meyer ha immortalato la scena per 13 notti, distribuite tra giugno, luglio e agosto di quest’anno. In totale, sono state necessarie ben 16,5 ore di osservazione. Successivamente, l’astrofotografo ha lavorato sulla fase di post-produzione, modificando l’immagine con Photoshop, Lightroom e Pixinsight.

«L’ossigeno era debole»
“«Ho visto immagini con un po’ di ossigeno, ma era davvero debole», ha detto Meyer a Space.com. «Ho continuato a scattare e, alla fine, ho deciso che era sufficiente. Ho cercato di enfatizzare un po’ l’immagine per creare più contrasto», lavorando con i tre software per l’elaborazione di immagini.
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14 ottobre 2025 ( modifica il 14 ottobre 2025 | 16:51)
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