Il Governo sta valutando di restringere la nuova “rottamazione” dei debiti fiscali esclusivamente ai casi di avvisi bonari, cioè situazioni in cui il contribuente ha dichiarato quanto dovuto al Fisco o all’INPS, ma non ha poi effettuato il pagamento, oppure ha commesso errori nei versamenti. L’obiettivo è ridurre l’impatto sulle finanze pubbliche, limitando la sanatoria a chi è in reale difficoltà economica ed evitando di includere chi non ha dichiarato, in tutto o in parte, i propri redditi.
Questa esclusione riguarderebbe anche multe e tributi locali, evitando discussioni nei comuni su eventuali adesioni alla sanatoria. Le risorse stanziate per l’operazione non dovrebbero superare tre miliardi nell’arco di tre anni.
Gli avvisi bonari si riferiscono principalmente a due casi:
- controlli formali, dove il contribuente deve fornire prove a sostegno di spese detraibili o deducibili; se non lo fa, l’agevolazione viene revocata e il Fisco recupera la somma con sanzioni e interessi.
- liquidazioni di imposte già dichiarate ma non versate, identificate dall’incrocio dei dati con i pagamenti effettuati tramite modello F24.
Per rendere più accessibile la misura, si pensa di eliminare la maxi rata iniziale dell’ultima rottamazione, che aveva escluso molti cittadini. Inoltre, per evitare l’immediata decadenza, il mancato pagamento di una sola rata non sarà sufficiente: la revoca scatterebbe solo dopo due rate non pagate.
Il pagamento potrà essere diluito fino a nove anni (108 rate) per debiti elevati, mentre per la maggior parte dei contribuenti con cartelle inferiori a 5.000 euro il piano sarà più breve e proporzionato all’importo, con una rata minima ipotizzata di 50 euro. Ad esempio, un debito di 2.000 euro sarebbe pagato in 40 rate.
Infine, per contrastare adesioni strumentali che ridurrebbero gli incassi attesi – come accaduto nelle precedenti rottamazioni – si prevede un sistema di controlli mirati per verificare il rispetto degli impegni presi.
Nuova rottamazione 2025
Precedenti rottamazioni
Beneficiari
Solo chi ha dichiarato ma non ha pagato (avvisi bonari: errori o mancati versamenti)
Tutti i contribuenti con cartelle esattoriali, anche dopo accertamento
Esclusioni
Accertamenti per redditi non dichiarati, multe e tributi locali comunali
In alcuni casi incluse anche sanzioni comunali e tributi locali
Durata rateizzazione
Fino a 9 anni (108 rate) per debiti più elevati
In genere fino a 5 anni (60 rate)
Prima rata
Possibile eliminazione della maxi rata iniziale (10%)
Obbligo di versare subito il 10% dell’importo dovuto
Decadenza dal beneficio
Dopo due rate non pagate
Dopo una sola rata non pagata
Importo medio cartelle
93% delle cartelle sotto i 5.000 euro, tendenzialmente con piani più brevi
Ampia variabilità, con molte cartelle di piccolo importo
Rata minima ipotizzata
50 euro
Non sempre prevista o fissata
Controlli successivi
Previsti controlli mirati su chi non rispetta i piani di pagamento
Controlli più limitati nelle fasi successive