Un corridoio, una sigaretta condivisa, una poesia letta con voce tremante. Scene di vita quotidiana che scorrono lente ma cariche di significato. È questo lo spirito di “Più delle parole”, il documentario che apre le porte – reali e simboliche – di una comunità residenziale e riabilitativa per persone con disabilità psichiche e comportamentali, La Rosa Blu di Grandola e Uniti, in provincia di Como, offrendo uno sguardo autentico, delicato e mai invasivo.
L’autore, Giorgio Bordoni, che ha cominciato ad avvicinarsi a questo mondo nel 2019 attraverso un progetto fotografico concretizzatosi in una mostra di ritratti, ha progressivamente trasformato il suo rapporto con la comunità in un percorso artistico più profondo e continuativo. Nel 2023, infatti, ha intrapreso la realizzazione di progetti cinematografici che vedono come protagonisti proprio gli ospiti delle strutture. “Più delle parole” rappresenta il primo frutto di questa nuova fase creativa.
Osservare senza interferire
Girato con una singola fotocamera e senza alcuna preparazione o messa in scena, il documentario si configura come un’opera di pura osservazione. Nessun commento esterno, nessuna mediazione da parte di operatori o educatori: solo i ragazzi e il loro mondo. L’intento è chiaro: portare lo spettatore dentro un luogo solitamente protetto e poco accessibile, permettendogli di “camminare nei corridoi” e affacciarsi sulle vite che li abitano.
Diviso in tre parti, il film ci accompagna attraverso diverse dimensioni della quotidianità: momenti collettivi di attività e inattività, spazi ricreativi, attimi di puro “cazzeggio”, come li definisce affettuosamente l’autore. Nella seconda sezione, i protagonisti si raccontano con sorprendente libertà: leggono lettere, poesie, suonano, mostrano le loro opere, parlano delle loro passioni. È la parte più potente del film, nata dal desiderio spontaneo dei ragazzi di essere ascoltati, di mostrarsi per ciò che sono. “Non ho mai dovuto chiedere nulla – racconta l’autore -. Chiedevano loro di essere ripresi, decidevano come e da quale punto essere filmati.”